Indotto Aferpi, la CGIL lancia l’allarme “Nuove crisi imminenti”


Cresce la preoccupazione per l’indotto Aferpi, con il protrarsi del blocco produttivo sono molte le aziende in difficoltà e da alcune arrivano segnali molto preoccupanti, per questo la CGIL di Livorno promuove un coordinamento delle RSU.

A Piombino cresce la preoccupazione per le aziende dell’indotto, molte delle quali hanno terminato o stanno per terminare gli strumenti di ammortizzazione sociale “Con la crisi delle acciaierie – illustra Simone Angella della segreteria confederale CGIL Livorno – l’economia di una città intera è stata gettata nel caos e a risentirne sono stati particolarmente i lavoratori degli appalti, contrattualmente più deboli e per i quali non è stato messo in campo nessun intervento straordinario”.

I treni di laminazione sono ancora fermi e, mentre in Aferpi si cerca di difendere la solidarietà e di ottenere la prosecuzione della Marzano, dall’indotto arrivano segnali di cedimento “Nell’appalto delle pulizie sono state ridotte le ore alle lavoratrici – prosegue Angella – e altre aziende sono sull’orlo del collasso creando nuovi disoccupati”.

Dati alla mano, la situazione si aggrava di giorno in giorno, evidenziando sempre di più l’inadeguatezza degli strumenti straordinari messi a disposizione dei territori dal Governo, quali accordo di programma e incentivi per le aree di crisi “A Livorno – sottolinea il segretario confederale – i limiti degli incentivi sono già apparsi palesemente, quando la Grandi Molini Italiani ha preferito licenziare che utilizzare gli strumenti a disposizione, da parte nostra stiamo chiedendo una riprogettazione dell’economia dei territori e chiediamo alle Istituzioni che siano mantenuti gli impegni presi”.

Nel caso particolare dell’indotto di Piombino la CGIL ammonisce il Governo “Siamo ancora in attesa della famosa convocazione del tavolo per discutere gli interventi mirati sull’indotto di Aferpi, interventi che devono mirare a sostenere in primo luogo quanti hanno già perso il lavoro e ogni forma di sostegno al reddito”.

Intanto sul territorio i sindacati confederali hanno già proclamato lo sciopero generale e la CGIL per favorire il dialogo e monitorare in modo stringente la situazione ha promosso un coordinamento delle RSU dell’indotto “Abbiamo già incontrato i nostri delegati – conclude Angella – e stiamo proseguendo nella discussione per fare una mappatura delle crisi, dalla quale, per il momento, emerge un quadro gravissimo al quale chi ha il compito di governare deve mettere in atto efficaci contromisure al più presto, il tempo stringe”.

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