Voglio esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia del marittimo della Urania che ieri ha perso la vita a bordo della nave durante una manovra all’interno del bacino galleggiante a Livorno.
La morte è sempre un dramma per i familiari e per gli amici della vittima, ma morire sul lavoro ti fa provare una rabbia dentro che per me è difficile da esprimere. La prima domanda che ti poni è : sono state rispettate tutte le norme di sicurezza previste dalle leggi ? Noi, il sindacato, abbiamo fatto fino in fondo il nostro lavoro di verifica delle norme previste dal documento di valutazione di rischio e di informazione nei confronti dei lavoratori per metterli a conoscenza dei pericoli e dei loro diritti? Le autorità competenti hanno vigilato a dovere? Sono domande, riflessioni che dovremmo tutti quanti porci prima che succedano gli incidenti e ognuno fare la sua parte:
– la politica, con leggi che rendano le regole sulla sicurezza e diritti sul lavoro più rigide, con forti penali nei confronti delle imprese che non le rispettano, altro che jobs act;
– le imprese, considerando la sicurezza sul lavoro come un investimento e non come un costo;
– i sindacati, con una maggiore sorveglianza, formando e utilizzando al meglio le Rls e pretendere che abbiano agibilità e autorevolezza tutelate;
– i lavoratori, che devono pretendere di scegliere il loro rappresentante alla sicurezza e di essere messi a conoscenza del documento di valutazione di rischio.
I lavoratori di tutto il cantiere si sono fermati, non solo per solidarietà, ma anche per rivendicare il diritto a lavorare in sicurezza in ogni luogo di lavoro.
Maurizio Strazzullo
Segretario Generale CGIL provincia di Livorno