In Aamps l’impegno della Funzione Pubblica CGIL rimane immutato, cambia la natura dell’azione sindacale al variare degli scenari, ultimo dei quali la presa in carico del servizio da parte di Retiambente a fine 2016, annunciata dalla Regione, con la quale la categoria è determinata ad aprire un confronto.
“La notizia che Retiambiente prenderà in carico servizio e lavoratori – sottolinea la Fp – è un buon elemento di partenza per i lavoratori diretti di Aamps, ma con ATO COSTA, che sovraintende Retiambiente, avevamo siglato un accordo sindacale anche per i lavoratori dell’indotto”.
C’è il rischio concreto, infatti, che nel caso in cui Retiambiente dovesse rilevare il servizio a fine anno, la situazione dell’indotto sia già compromessa “I lavoratori dell’indotto – chiarisce la Fp – sono i più deboli, per questo avevamo inserito per loro una clausola di salvaguardia di cui vogliamo parlare, nella prospettiva del subentro”.
In Aamps, intanto, si attende la stesura del piano industriale che sarà sottoposto al tribunale “Dopo che l’Amministrazione Comunale ha abdicato al proprio ruolo di centro regolatore delle decisioni – sottolinea la categoria – le RSU sono tornate in azienda a contrattare con il consiglio di amministrazione, l’azione sindacale si è spostata su un altro piano, ora il nostro obiettivo è che il concordato vada a buon fine, ribadendo comunque che per noi quella del concordato è stata una scelta sbagliata, in quanto non era necessario esporre Aamps e aziende dell’indotto a rischio fallimento”.
Il buon esito del concordato, infatti, si renderebbe ancora più vitale nel caso la Regione e Comune di Livorno trovassero un accordo per l’affidamento del servizio ad Aamps nei prossimi anni, se questo accordo non fosse siglato, il confronto per la Funzione Pubblica CGIL si sposta verso ATO e Regione Toscana per la continuità del servizio e dei livelli occupazionali “Se dovesse concretizzarsi il subentro di Retiambiente – conclude la categoria – chiediamo un incontro urgente il tavolo di crisi già aperto in regione Toscana, a cui chiederemo anche quale futuro avranno gli impianti di proprietà di Aamps”.