Oltre 4000 persone sono scese in piazza, ieri a Piombino, per difendere il lavoro ed il futuro della siderurgia. “Era dagli anni 90 che a Piombino nn si vedeva una manifestazione così grande” ha commentato Luciano Gabrielli segretario Fiom Cgil Livorno “Siamo scesi in piazza per difendere la siderurgia e l’economia locale ma soprattutto il futuro dei giovani”.“La vicenda Lucchini sta assumendo sempre più contorni di forte preoccupazione e di pericolosità” spiegano Maurizio Strazzullo Segretario Generale CGIL Provincia di Livorno e Giuseppe Bartoletti Coordinatore di zona “L’accordo per il risanamento finanziario tarda a venire e nel frattempo le risorse si stanno esaurendo, mancano ordini e la stessa marcia dell’AFO, con continue fermate, desta forte preoccupazione, con gravi rischi per la tenuta. Per questo invitiamo il Gruppo Dirigente ad avere senso di responsabilità, in modo da evitare azioni che possono portare a situazioni di difficile gestione. A fronte di questo scenario la CGIL aveva lanciato la proposta di uno sciopero generale di tutte le categorie; abbiamo costruito, insieme alle strutture regionali un percorso che prevede la richiesta di un incontro al Presidente della Regione Toscana per fare assumere alla vicenda una valenza non solo locale.
Al termine di questo percorso, ancora in piedi, le Organizzazioni Sindacali assumeranno le necessarie decisioni, compresa l’eventualità della proclamazione di uno sciopero generale. Su temi e vicende che riguardano il lavoro ed il futuro di questo territorio, crediamo che serva una risposta la più ampia e unitaria possibile. La CGIL invita tutti i lavoratori delle imprese che lavorano nell’ indotto della filiera siderurgica ad aderire allo sciopero del 15 novembre e ribadisce che continuerà a lavorare per arrivare ad uno sciopero generale unitario e di tutti i settori lavorativi, perché la vicenda e il futuro del lavoro industriale non si esaurisce con questo momento di lotta e di iniziativa. P.S. Del resto è curioso, che si dichiari uno sciopero generale e non si consenta ai lavoratori delle imprese trasporti, energia, poste, banche e sanità, di partecipare in quanto per legge è previsto un preavviso di 10 giorni”.