La Filctem CGIL, come più volte dichiarato, è favorevole alla ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, detto questo vorremmo però precisare alcuni aspetti:
1) Asa non gestisce solo il servizio idrico integrato, ma anche la distribuzione gas e ha varie partecipazioni in aziende che gestiscono servizi diversi.
2) Alcuni Comuni dell’ ATO5 Toscana Costa non sono soci di ASA
3) La forma di affidamento scelta da parte dei sindaci nel 2004 fu quella dell’affidamento a un’azienda misto pubblico privato, questo perchè 8 comuni non erano soci e questo rendeva di fatto impossibile l’affidamento “in House”. Tra le altre cose, alcuni di questi comuni ci risulta che fecero ricorso contro l’affidamento ad ASA.
4)Gaia ha un affidamento diretto “in House” a un’azienda interamente pubblica.
Detto questo, ben venga la fusione tra Gaia e ASA, ma ad alcune condizioni:
1) la fusione non deve far perdere la concessione in essere a GAIA , in quanto, con la fusione con ASA che ha un partner privato AGA (IREN), perderebbe di fatto lo status di azienda IN HOUSE.
2) ASA, per procedere alla ripubblicizazione, del servizio deve obbligatoriamente avere come soci tutti i comuni
3) occorre trovare le risorse per liquidare il partner privato (sempre che questo voglia vendere)
4) occorre dismettere tutte le partecipate che agiscono sul mercato , es linea distribuzione gas
Quindi, pur ritenendo auspicabile un percorso di aggregazione con Gaia, questo deve avere come obiettivo una reale ripubblicizzazione del servizio idrico e, soprattutto, che questo percorso non comporti ricadute negative sui cittadini e i lavoratori.
Comunque, come richiesto anche nel rinnovo del CCNL GAS ACQUA, come Filctem CGIL ribadiamo la necessità che nel consiglio di sorveglianza di ASA siano rappresentati i Lavoratori e i Consumatori, questo sì sarebbe innovativo, più semplice da realizzare e forse potrebbe portare realmente benefici per cittadini e lavoratori.