Funzione Pubblica Cgil: l’infanzia non si appalta

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# L’infanzia non si appalta: se non si appalta l’infanzia non si appalta il futuro
All’insegna di questo slogan la CGIL Funzione Pubblica vuol aprire una riflessione sull’applicazione dell’articolo 27 del Regolamento Regionale n. 41/2013 ai servizi educativi dell’infanzia sul territorio provinciale.
L’articolo 27 del Regolamento Regione Toscana n. 41/2013 viene a creare ulteriori difficoltà ad una realtà, quella dei servizi educativi per la prima infanzia, che già viveva di equilibri precari, consentendo la facoltà alle amministrazioni che intendessero avvalersene di intervenire aumentando il numero dei bambini per ogni insegnante e riducendo i mq a disposizione di ogni bambino.
È nostra convinzione, infatti, che sebbene ai Comuni sia lasciata la possibilità di non applicare i nuovi parametri previsti dal Regolamento, siano invece molte le motivazioni che le amministrazioni comunali porteranno a giustificazione del fatto che abbiano scelto di applicarli: dalla mancanza di risorse, alla mancanza di personale a disposizione, al blocco del turn over nella Pubblica amministrazione e alla spending review .
Ma quando si decide di non investire più sui servizi all’infanzia e quindi sull’educazione dei bambini-che rappresentano il nostro futuro-allora è la nostra società che ne esce sconfitta, perchè finisce per prevalere la logica che rapporta tutto a costi/benefici, senza tenere di conto che su certe cose – e l’infanzia e la formazione delle giovani generazioni sono tra queste- non si tratta e che non si può sulla base del rapporto costi/benefici scientificamente smantellare quanto costruito fino ad oggi.
Con questo sistema dove andrà a finire l’eccellenza dei nostri servizi educativi ?
E’ questo il modo per assicurare la qualità? E’ questo il modo per assicurare la continuità educativa?
Noi crediamo fermamente che l’applicazione dell’articolo 27 sia dannosa in quanto da una lato riduce la qualità dei nostri servizi educativi e dall’altro apre la strada a conseguenze pericolose sia per i gli utenti dei servizi (bambini e loro famiglie) che per i lavoratori del comparto sia di ruolo che somministrati. Tutti questi lavoratori verranno, con la scusa che vi sono da parte delle amministrazioni difficoltà nelle assunzioni, esposti al pericolo di perdita dei posti di lavoro
L’articolo 27 infatti apre la strada sia alle esternalizzazioni dei servizi educativi per la prima infanzia o nei casi peggiori a scelte drastiche di chiusura dei plessi scolastici. Queste saranno probabilmente le soluzioni più semplici da adottare per amministrazioni in costante penuria di risorse pubbliche e con sempre maggiori difficoltà a procedere alle assunzioni di personale.
Da qui una semplice riflessione: c’è una bella differenza tra amministrare e governare. Amministrare può essere un semplice ragionamento puramente economico, governare significa invece affrontare i problemi del quotidiano con una progettualità di medio-lungo periodo che non fa riferimento ai valori economici ma che tiene conto di valori, significati ed ideali che probabilmente in questo momento storico si sono persi.

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