La Fp Cgil provincia di Livorno chiede un incontro urgente all’Amministrazione Comunale di Livorno per la vicenda Aamps, per parlare dei rischi che l’uscita da Reti Ambiente comporterebbe, sia per la qualità del servizio sia per i lavoratori, diretti e dell’indotto.
All’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, previsto per oggi pomeriggio, è all’ordine del giorno l’abrogazione della direttiva 151 del 2011, con cui la precedente Amministrazione, aveva sancito la scelta di far confluire Aamps in Reti Ambienti, l’Ato regionale ideata per gestire i rifiuti di tutta la costa toscana.
“Se la delibera dovesse essere approvata – avverte la Fp Cgil – l’Ato potrebbe ricorrere al Tar e le sorti dei lavoratori e di un servizio essenziale finiranno nelle mani di un giudice, nella speranza che decida in fretta”.
Tutte le aziende che devono confluire in Reti Ambiente entro fine anno hanno già completato il percorso, per Aamps tale conferimento, comunque, non sarebbe ancora possibile, in quanto l’azienda non dispone di un bilancio approvato “Ora il consiglio rischia di andare oltre questa difficoltà – prosegue la Fp Cgil, per bocca del segretario generale Golino – anche noi siamo orientati a una Reti Ambiente pubblica,ma questa battaglia va fatta stando al suo interno”.
Se Reti Ambiente dovesse ricorrere, poi, grazie a una legge regionale, il servizio dei rifiuti potrebbe anche essere affidato comunque alla nuova azienda di area vasta, mentre il Comune manterrebbe la proprietà di Aamps “Se accadesse – sottolinea Golino – i lavoratori se li prenderebbe la nuova azienda o li terrebbe Aamps? E gli impianti?Quello che è certo è che i debiti di Aamps resterebbero al Comune e sarebbero i cittadini a doverli pagare, per intero”
A proposito di impianti e la precaria situazione di Aamps cresce la preoccupazione per i lavoratori dell’indotto, in particolare alla Rari che smaltisce le ceneri del termovalorizzatore. “Se il termovalorizzatore dovesse essere spento sono 24 i lavoratori che, progressivamente, perderanno il lavoro, ma la nostra preoccupazione riguarda tutto il mondo dell’indotto, in quanto, al momento, manca un progetto chiaro della gestione del ciclo dei rifiuti”.