La preannunciata riforma della legge 84/94 che regola l’insieme delle attività dei porti è in fase di prossima presentazione da parte del Ministero delle infrastrutture e trasporti, ma sono ancora oscure le scelte che si compiranno.
Il MIT, inoltre, non ha fugato i preoccupanti elementi che emergono dalle poche informazioni finora fornite, non consentendo al sindacato di conoscere nel dettaglio gli aspetti di merito che saranno alla base della proposta di legge sul piano strategico nazionale dei porti e della logistica.
La diatriba di competenze che si è scatenata tra il Ministero delle infrastrutture e trasporti e il Ministero dello sviluppo economico sul DDL “Concorrenza”, a oggi, non ha ancora trovato una soluzione ed è un preoccupante sintomo di un approccio discutibile riguardo ai temi inerenti la portualità.
Logica avrebbe voluto, al di là della nostra opinione di merito, che la materia fosse competenza del MIT.
Riteniamo che il sistema di regole vigente nei porti, il quale garantisce stabilità dell’occupazione e lavoro specializzato, oltre alla sicurezza dei lavoratori della navigazione e degli utenti, vada mantenuto.
Sarebbe necessario anche trovare una soluzione all’erronea applicazione nei confronti dei dipendenti delle Autorità Portuali del DL 78 del 2010 che, nonostante le recenti modifiche introdotte alla legge di stabilità, continua a penalizzare i lavoratori.
Le organizzazioni sindacali, pertanto, unitariamente esprimono profonda preoccupazione per una situazione d’incertezza, alla quale si sono aggiunti pericolosi segnali di indirizzi che penalizzerebbero il lavoro e i lavoratori.
Filt sciopero dei porti, fermi anche Livorno e Piombino
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