“Basta con le accuse ai lavoratori”: questo l’appello lanciato dalle segreterie provinciali Filt Cgil, Uiltrasporti, Ugl e Usb nei confronti del Presidente del CTT Nord Alfredo Fontana proprio all’ apertura della trattativa per il rinnovo del contratto di secondo livello, nel tentativo di indebolire l’azioni di lotta dei lavoratori di fronte alla prospettiva della decurtazione del salario. “Non ci risulta nessun tipo di situazione anomala riguardo le presenze sul lavoro. I dati riguardanti malattia ed infortuni in CTT sono perfettamente in linea con la media della categoria sul territorio nazionale, e per inciso si tratta di valori decisamente bassi, soprattutto in considerazione delle pessime condizioni di lavoro e dell’assoluto disinteresse dell’azienda verso qualsiasi forma di prevenzione sulla salute dei lavoratori: dalle condizioni di agibilità dei locali dell’officina, allo stato delle vetture (sospensioni, sedili di guida, climatizzazione, isolamento del conducente dai passeggeri, condizioni igieniche)” spiegano le organizzazioni sindacali. “Occorre pertanto spiegare a Fontana che usufruire di permessi parentali (retribuiti al 30% dall’ INPS o non retribuiti), permessi per l’assistenza di familiari disabili (legge 104/92), usufruire di aspettativa non retribuita per motivi personali o di salute, della maternità e della paternità, dei tre giorni di permesso per la morte di parenti e affini (legge 53/2000), del congedo matrimoniale e quant’altro normato dalle vigenti leggi e/o contratti e accordi, non può, in nessun modo, considerarsi assenteismo. Si tratta di istituti a sostegno della persona, della famiglia e del lavoro, e costituiscono patrimonio collettivo di una società civile. Riguardo ai dati sulla malattia e gli infortuni non possiamo esimerci dal ricordargli che i lavoratori che divengono temporaneamente inidonei alla mansione non vengono diversamente ricollocati poiché l’azienda, piuttosto che renderli nuovamente produttivi in mansioni diverse, preferisce aspettare il recupero dell’idoneità alla mansione di provenienza costringendoli a lunghi periodi a carico dell’INPS e INAIL. Su questi argomenti, ma anche sulle scelte politiche legate alla viabilità e all’incentivazione del TPL, chiediamo che, in modo inequivocabile, si esprima la politica di governo locale. Chiediamo, al contempo, che le scelte di privatizzazione, fatte malgrado il risultato del referendum del giugno 2011, non servano a deresponsabilizzare i soggetti pubblici, che ricordiamo sono azionisti di maggioranza. Se la linea gestionale e il fine non sono condivisi dalla politica locale, sarebbe almeno opportuno (e urgente) che la stessa valutasse criticamente l’operato dell’intero CDA di parte pubblica, compreso le capacità dello stesso Presidente di CTT Nord tanto da chiederne le dimissioni” e concludono “rimarremo impegnati a contrastare quelle aziende dove i lavoratori non usufruiscono dei diritti previsti dalle leggi e dal Contratto Collettivo Nazionale e dove vigono regimi intimidatori. Crediamo che le affermazioni di Fontana siano frutto di assoluta disonestà intellettuale e totale incompetenza; per dimostrare a lui stesso, al CDA, alle forze politiche e agli enti proprietari, l’inadeguatezza e l’incapacità di tutto il gruppo dirigente. Ai lavoratori non resta che cessare di compensare le enormi e croniche carenze organizzative, come da sempre hanno fatto, assumendosi da soli l’onere di mandare avanti il servizio quotidiano, limitandosi all’applicazione della Legge, del contratto di categoria e degli accordi di secondo livello dimostrando, così inequivocabilmente, quale sia la parte sana presente in azienda”.