Filt, a Livorno il porto cresce ma la qualità dell’occupazione no

filt
La Filt CGIL di Livorno condivide i giudizi positivi espressi in merito alla crescita dei traffici del Porto di Livorno, ma denuncia alcuni casi in cui l’aumento dei traffici non ha significato il miglioramento delle condizioni dei lavoratori.

Intendiamo denunciare come al trend positivo dei traffici del porto e ai ritorni economici per le aziende, non corrisponda un riconoscimento per i lavoratori, che stanno contribuendo a questi risultati, e come non si abbia notizia di volontà di consolidamento e incremento dell’occupazione, d’obbligo vista la crescita.
A ciò, si aggiungono le difficoltà per i lavoratori di alcune aziende che non pagano puntualmente il salario dovuto ai lavoratori.
Abbiamo, insieme a Cisl e Uil, inoltrato una richiesta d’incontro urgente alle associazioni datoriali al fine di richiamare le imprese al rispetto del Contratto Collettivo Nazionale, oggi messo in discussione da alcuni soggetti imprenditoriali portuali e abbiamo richiesto di poter affrontare per il settore Ro-Ro la questione dei carichi di lavoro eccessivi per singolo lavoratore e quindi, conseguentemente, della salute e sicurezza dei lavoratori portuali, che ormai è una vera e propria emergenza.
Come rappresentanti dei lavoratori, intendiamo il porto come un’unica grande impresa e riteniamo che i modelli di riferimento positivi nelle relazioni industriali debbano necessariamente essere esportati alle imprese che non si evolvono e che stanno mettendo in discussione la pace sociale.
I traffici crescono e con loro deve crescere una buona e duratura occupazione.
Se il salto di qualità dal punto di vista dei traffici e degli investimenti infrastrutturali non si accompagna a un salto di qualità nelle relazioni sindacali e nel rispetto dei lavoratori, metteremo in campo tutta la nostra forza, non escludendo azioni di sciopero generale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.