“L’Italia non è un Paese per Donne e noi vogliamo che lo sia. Nell’anno in cui si celebra il 150° dell’Unità d’Italia diamo ancora più valore all’8 marzo, giornata nata più di un secolo fa per onorare le lavoratrici di tutto il mondo, diventata nel tempo festa delle donne e oggi occasione di rinascita per il nostro Paese. Vogliamo che l’8 marzo sia il giorno di tutte. Delle donne che lavorano, di quelle che il lavoro lo cercano e non lo trovano, delle lavoratrici costrette al lavoro nero, delle licenziate, delle precarie, delle tante che hanno lasciato lontano le loro famiglie per occuparsi delle nostre e delle donne ridotte in schiavitù. Se non ora quando?Adesso”. Comitato Se non ora Quando
“Oggi la Cgil è una straordinaria organizzazione plurale, costituita da donne e da uomini. Questa è la conclusione di un percorso iniziato circa 40 anni fa quando (ricordate la famosa frase di Di Vittorio) si pensava fosse sufficiente avere una donna negli organismi esecutivi, il famoso “fiore all’occhiello” per risolvere il problema della rappresentanza. Un’idea poi travolta dal movimento delle donne e da femminismo. L’elezione di un segretario generale donna è il frutto di una trasformazione concreta. Gli uomini fanno fatica a rendersene conto ma il pensiero delle donne ha determinato modifiche importanti. Pensate ad una delle conquiste fondamentali del pensiero sindacale, la sicurezza sul lavoro. La grande rivoluzione è stata il rendersi conto che il luogo di lavoro influisce sul corpo . Non c’è dubbio che tutto ciò che si è conquistato attraverso il partire da sè per cambiare le politiche, nella salute come nel lavoro e nel sociale, è portato dalla rivoluzione femminista“. Susanna Camusso in “PrimaDonna”.