A livello nazionale la SecurpolGroup ha avviato la procedura di licenziamento collettivo o “mobilità” in molte regioni Italiane, per un totale di 254 dipendenti.
Questa nuova procedura è stata provocata dalle troppe rapine e da attacchi criminosi di bande armate subite in tutta Italia, che hanno avuto come conseguenza il lievitare dei premi assicurativi (franchige) di €. 300.000 a evento criminoso.
A causa di questi eventi è arrivata la decisione di SecurpolGroup di ridimensionare di una fetta consistente del proprio servizio di trasporto valori, orientandosi verso «la dismissione completa del trasporto di denaro contante nonché delle sale conta, oltre al ridimensionamento del caveau, conservando i soli servizi capillari sul territorio» come la vigilanza per privati e aziende.
Le province coinvolte dalla riduzione d’organico sono Viterbo, Catanzaro, Alessandria, Torino, Milano, Napoli, Pesaro Urbino, Venezia, L’Aquila, Arezzo , Livorno (via Leonardo Da Vinci, circa 150 dipendenti) e Grosseto.
In Toscana sono tre le province coinvolte e 99 i dipendenti interessati: 54 ad Arezzo, 33 a Livorno e 12 a Grosseto.
La vertenza è seguita a livello nazionale da Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil.
A Livorno, la società nel 2015 aveva già aperto un’altra procedura di Mobilità per la Sede di Livorno, per un totale di 23 addetti tra trasporto valori e GPG, con la chiusura totale della “Sala Conta”, procedura tuttora in vigore, sino al 31 dicembre 2016.
Poco prima, le Sedi di Lucca e Pisa erano state chiuse (a tal proposito esistono accordi sindacali siglati in quei territori), con il conseguente trasferimento definitivo di tutti i dipendenti presso la Sede di Livorno.
Dopo il ricevimento della raccomandata A/R di apertura della Mobilità, ci siamo subito adoperati, entro i 7 giorni previsti dalla normativa, a richiedere a SecurpolGroup l’incontro per cercare di trovare un accordo entro 45 giorni, per trovare soluzioni ed evitare i licenziamenti.
Siamo riusciti a sottoscrivere, insieme a Fisascat e Uiltucs, un accordo sindacale con il fine di arginare, per il momento, questo dramma sociale.
L’intenzione è stata di provare a evitare i licenziamenti del personale interessato dalla procedura di Mobilità, concordando con SecurpolGroup di mantenere l’occupazione, privilegiando uscite volontarie con incentivo all’esodo, concordando inoltre trasferimenti volontari nella Sedi di Milano e Fano, ottenendo contributi e rimborsi spese per coloro che avessero successivamente richiesto il trasferimento in quelle sedi, il trasferimento di personale “Sala Conta” presso la Sede di Grosseto e la riconversione del personale in eccesso come GPG e Vigilanza non armata (CCNL vigilanza privata e Servizi Fiduciari).
Ci siamo adoperati per trovare tutte le soluzioni possibili per ridurre e/o azzerare gli esuberi individuati da SecurpolGroup, invece questa vicenda sembra complicare ulteriormente tutto lo scenario futuro.
Il 5 aprile a Roma è in programma un incontro a livello nazionale, nel quale auspichiamo di riuscire a capire meglio le strategie aziendali e di far cambiare direzione all’azienda, ricercando possibili soluzioni a questa difficile e complicata vertenza.
Giordano Fioretti
Filcams Cgil provincia di Livorno