Abbiamo incontrato in videoconferenza i vertici del Comune di Livorno e dell’Asl Toscana Nord-Ovest per avere chiarimenti in relazione alla gestione della pandemia a livello territoriale ed ospedaliero. Riteniamo fondamentale che Comune e Asl abbiano un’interlocuzione costante con chi rappresenta quelle lavoratrici e quei lavoratori che tutti i giorni sono in prima linea nella gestione del Covid e che vivono giornalmente le criticità ad esso correlate.
Il vantaggio in termini di tempo acquisito in relazione alla fine della prima ondata del virus – dispiace sottolinearlo – è stato sprecato. Le conseguenze della mancata programmazione e di interventi del tutto insufficienti in tema di strutture e di risorse umane stanno emergendo oggi in modo purtroppo pesante e critico.
I posti letto di cure intermedie – fondamentali per gestire questa fase delicata e per provare a decongestionare gli ospedali – sono insufficienti e non ancora rispettosi della normativa regionale che prevede 0,4 posti letto ogni mille abitanti. La conseguenza è che si devono cercare soluzioni alternative in altri presidi o strutture provinciali. Stamani ci è stato riferito che per decongestionare l’ospedale di Livorno si dovrebbero trovare – all’interno delle strutture dell’intera provincia – una sessantina di posti letto.
Come però giustamente sottolineano molti medici, purtroppo non si muore solo a causa di Covid. Abbiamo dunque evidenziato come sia necessario fornire risposte concrete anche in favore di quei pazienti che necessitano di diagnosi precoci o della cura di altre patologie. Per tutti questi motivi occorre urgentemente potenziare anche gli ospedali, immettere in ruolo personale medico, operatori sociosanitari, infermieri, assistenti sociali e tecnici di laboratorio e radiologia. Occorre inoltre potenziare le Usca non solo nelle rsa. Per far fronte a una situazione non ordinaria si deve ricorrere a strumenti eccezionali.
Per il sistema di tamponamento e soprattutto per il tracciamento abbiamo suggerito di utilizzare il personale amministrativo, in modo da supportare il personale di igiene pubblica oberato eccessivamente di lavoro a causa delle carenze d’organico.
Sappiamo inoltre che ci sono graduatorie per infermieri e operatori sociosanitari dalle quali poter attingere per un numero importante di posti: le persone idonee devono essere urgentemente chiamate in servizio. E’ inaccettabile che per far fronte a queste criticità si chieda a chi è da tempo in prima linea di effettuare ancora una volta prestazioni aggiuntive o di saltare le ferie. Il personale della sanità sta vivendo dallo scorso marzo una forte situazione di stress: non possiamo chiedere loro ulteriori sacrifici.
Monica Cavallini
vicesegretaria generale Cgil provincia di Livorno
Simone Assirelli
funzionario Fp-Cgil provincia di Livorno con delega alla sanità