“Il bisogno abitativo è sempre più forte nel nostro paese, e la città di Livorno non fa purtroppo eccezione. Mancano da troppo tempo politiche pubbliche per la casa, aggravate da una crisi economica e sociale che ha fatto esplodere il fenomeno della morosità incolpevole. Il Governo delle larghe intese toglie la tassazione sulla prima casa indipendentemente dal valore della stessa e indipendentemente dal fatto che sia la prima di molte o l’unica, e ancor più grave, spalma il prelievo anche su chi è in affito. Il fondo affitti rimane pressoché azzerato. E’ una enorme questione sociale, non è e non può essere mai, una questione di ordine pubblico. Cosa dovrebbero fare famiglie, giovani, precari, migranti, disoccupati, esodati, lavoratori a basso reddito? Tutto quel mondo, il nostro mondo, sempre più ampio che è impossibilitato all’acquisto di una casa o ad un affitto a prezzo di mercato: cosa dovrebbe fare? Aspettare, attendere la ripresa, rimanere inerte rispetto al bisogno di un minimo di certezza come dove poter dormire, potersi raccogliere? Si blocchino gli sfratti, si utilizzi l’enorme patrimonio di abitazioni sfitte, si rilanci una politica pubblica per la casa che reperisca le risorse colpendo la rendita finanziaria ed immobiliare, come rivendichiamo nei confronti del governo e che è alla base dello sciopero generale del 13 novembre. Non si trasformi, mai, una questione sociale primaria come il diritto alla casa in un fatto di ordine pubblico. Le Istituzioni locali si attivino affinché attraverso il confronto e il dialogo anche con le organizzazioni sindacali sia data immediata risposta a questa enorme questione sociale che purtroppo va ben oltre coloro che sono stati oggetto dell’intervento da parte della polizia”.
Emergenza Casa: parla la Cgil
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