Domani indetto lo sciopero di A.Am.P.S., i lavoratori saranno in presidio dalle 8 alle 18 per chiedere la stabilizzazione dei 40 lavoratori precari e la garanzia della continuità aziendale, in quanto l’approvazione del bilancio da sola non è sufficiente a scongiurare il fallimento.
Se oggi è stato approvato il bilancio, primo passo fondamentale per salvare A.Am.P.S., l’appuntamento che attendono i lavoratori è il primo dicembre “Sarà l’assemblea dei soci del primo dicembre a decidere sulla continuità aziendale – chiarisce il segretario generale della Funzione Pubblica CGIL territoriale, Giovanni Golino – se non saranno immessi capitali, al momento le risorse non sono sufficienti neanche per erogare gli stipendi di dicembre”.
I posti di lavoro a rischio, tra diretti e indotto, sono 500 e nella Fp CGIL della provincia di Livorno le ricette proposte dalla maggioranza pentastellata sollevano più di una perplessità “Far fallire A.Am.P.S.e avviare una NewCo aprirebbe la strada per effettuare esuberi e a pagare il costo di scelte politiche sbagliate sarebbero i lavoratori – illustra Golino – ancor peggio sarebbe per tutto il mondo dell’indotto, le aziende rischierebbero di riscuotere soltanto una minima parte del debito che vantano nei confronti di A.Am.P.S. e questa eventualità metterebbe in ginocchio l’intera filiera del settore sul territorio”.
Anche l’ipotesi di un’ A.Am.P.S. tutta pubblica, che non confluisce in RetiAmbiente, non convince i rappresentanti dei lavoratori “La preoccupazione dell’ingresso in RetiAmbiente di partners privati – conclude Golino – era che si determinassero esuberi e fossero tagliati salari e diritti, ma è proprio la situazione che si sta profilando in A.Am.P.S. con le scelte operate dall’Amministrazione Comunale, senza contare che, ai sensi della legge 152 del 2006 e della legge regionale 61 del 2007, A.Am.P.S. nel 2030 dovrà obbligatoriamente confluire nell’ATO di area vasta”.