Giovedì il Consiglio dell’Unione europea ha approvato una direttiva di regolazione delle condizioni di lavoro nel settore della pesca, in seguito alla richiesta di lunga data dai partner dell’UE sociali (la Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF), Europêche e la COGECA *).
A darne notizia è Nicolò Cortorillo, della segreteria provinciale della Flai CGIL provincia di Livorno, che si è recato a Lisbona al meeting 2016 dell’ ETF Youth school, di cui è rappresentante per la Flai CGIL nazionale
“Nel 2012 – illustra Cortorillo – queste organizzazioni europee hanno raggiunto un accordo cardine all’interno del Comitato di dialogo sociale per la pesca marittima (SSDC-F) su un testo che riporta l’OIL ** Convenzione sul lavoro nella pesca 2007 (C188) nella legge UE. Da allora, le parti sociali hanno sollecitato le istituzioni europee per attuare l’accordo attraverso una direttiva, il cui scopo è quello di garantire migliori condizioni di lavoro per più di 150.000 pescatori in Europa, indipendentemente dalle dimensioni della nave”.
Il rappresentante di ETF e SSDC-F vicepresidente Flemming Smidt, ha dichiarato: “La strada che ha portato alla decisione di giovedì del Consiglio EPSCO è stato lungo e pieno di ostacoli. Noi, l’ETF e Europêche, abbiamo investito ingenti risorse, in primo luogo nella negoziazione dell’accordo e quindi per promuoverlo. Lo abbiamo fatto perché crediamo fermamente che l’UE e i suoi Stati membri devono prendere l’iniziativa verso un settore della pesca più socialmente sostenibile a livello globale. L’Europa è uno dei più grandi mercati di pesce e frutti di mare e gli europei non deve solo mangiare pesce che viene catturato in modo sostenibile per l’ambiente, ma anche dai pescatori a cui sono offerti condizioni di lavoro e vita dignitose”.
Ment van der Zwan, portavoce rappresentativa e SSDC-F di Europêche, ha aggiunto: “La direttiva è una pietra miliare sulla strada verso migliori condizioni di lavoro nel settore della pesca. Dopo aver fortemente criticato i ritardi per la presentazione del nostro accordo al Consiglio, si vuole riconoscere l’impegno e gli sforzi comuni fatti dalla DG Occupazione insieme alla presidenza dell’UE per rendere possibile l’accordo politico. Siamo consapevoli che questo è un primo passo e non ci fermeremo, sollecitando gli Stati membri dell’UE a impegnarsi verso la ratifica del C188 “.