Il dibattito, promosso da tempo, si è realizzato in un contesto che è cresciuto e cresce di giorno in giorno:
è servito precisare almeno TRE di istanze, che non sono solo indispensabili per il Sindacato e i Lavoratori, con questi ultimi che si sentono abbandonati dopo molte promesse ed impegni smentiti dai fatti, ma sono riecheggiate in tutti gli interventi dei Consiglieri presenti, anche della Maggioranza:
1) L’urgenza di agire ora, prima che sia tardi- per non rendere impossibile onorare la destinazione d’uso del Caprilli: se chiude l’ippica a Livorno si straccia un pezzo notevole della tradizione e della cultura livornese.
2) Chiarire in che relazione stanno parole e le azioni del Sindaco Nogarin: cosa significa, concretamente, affermare che il Caprilli non chiuderà e, contemporaneamente, disporre formalmente lo sgombero di cavalli e persone dalla struttura ?
3) Che chi ha la responsabilità di governare Livorno la assuma per intero e in modo trasparente: non sarei disponibile ad ulteriori incontri e dibattiti se questi non prevedano quali provvedimenti urgenti saranno adottati per far fronte alla vera emergenza di cui stiamo parlando da mesi e su cui ho lanciato continui allarmi e richiesta di attenzione da anni.
La mobilitazione continuerà fino ad ottenere almeno la chiarezza degli intendimenti e delle proposte concrete e il rispetto per il Lavoro:
questione che va ben oltre gli otto ex dipendenti della Labronica/Livorno Galoppo, che sono l’emblema ed il cuore di un problema assai più vasto e profondo.
Beppe Luongo – Segretario Slc Cgil Provincia di Livorno