Per l’occupazione e la giustizia sociale la Confederazione europea dei sindacati promuove per oggi una giornata di lotta. Previste manifestazioni nei 27 Paesi dell’Unione europea, ma anche in Svizzera, Croazia e Turchia. A Roma appuntamento alle ore 16 in Piazza del Pantheon, presenti anche i leader di CGIL, CISL e UIL, Camusso, Bonanni e Angeletti.
A fronte di un peggioramento della situazione economica e sociale e le sempre più severe misure di austerità imposte come soluzione, la Confederazione europea dei sindacati (CES) ha indetto per oggi, 29 febbraio una ‘Giornata europea di azione’, proprio alla vigilia dei lavori del Consiglio europeo. Gli effetti della crisi finanziaria, economica e sociale hanno raggiunto livelli insopportabili e la crisi è evocata come pretesto per attaccare il modello sociale europeo, giustificare i tagli dei salari e dei servizi pubblici, indebolire la protezione sociale, rendere il mercato del lavoro ancora più precario e limitare i diritti sindacali. Una mobilitazione di tutta l’Europa, perché il lavoro e la giustizia sociale siano posti al centro delle priorità politiche, contro i guasti prodotti dalla crisi economico-finanziaria che rafforza gli egoismi nazionalisti, corporativi e antieuropei. Anche a Roma CGIL, CISL e UIL organizzano una manifestazione per rivendicare più crescita, più investimenti pubblici, più dialogo sociale e più rispetto dell’autonomia delle parti sociali nella contrattazione collettiva, per la salvaguardia dell’occupazione.
Presentando le varie iniziative, la Segretaria generale della CES Bernadette Segol ha ricordato: “Le misure di austerità non sono l’unica risposta alla crisi, al contrario, causano enormi danni sociali Il progetto di trattato internazionale che sarà all’ordine del giorno del summit europeo rafforza l’austerità, suo unico obiettivo è quello di ridurre i deficit pubblici a prescindere dell’impatto sociale. L’Europa non può continuare ad imporre misure che non funzionano, con i paesi che affondano sempre più nella crisi e con l’impoverimento di un crescente numero di persone. Per i sindacati europei le scelte devono considerare una forte componente sociale. L’ austerità aggrava gli squilibri, serve una politica di stimolo dell’economia, attraverso investimenti reali”.
Nicola Nicolosi, Segretario Confederale della CGIL e responsabile del Segretariato Europa dice: “La giornata di lotta europea è un segnale che accoglie le richieste fatte da molte organizzazioni sindacali di vari paesi dell’Europa, tra cui la CGIL: i lavoratori hanno bisogno di sentirci al loro fianco, e chiedono una strategia di uscita dalla crisi che coinvolga tutta l’Europa a 27. Abbiamo sempre sostenuto che non c’è via di uscita dalla crisi per ogni singolo Paese e l’Europa deve agire come soggetto politico unitario. Le politiche neoliberiste continuano ad essere il punto di riferimento delle istituzioni europee, ed è necessario che la nostra azione di contrasto sia visibile e sentita. E’ positivo che il sindacato europeo alzi il livello della sua azione in vista del consiglio dell’Unione Europea ed è quantomai opportuna questa giornata di lotta in tutta Europa, nello stesso giorno e nelle stesse ore, che faccia sentire la protesta contro le scelte di politica economica e sociale che le istituzioni dell’Unione stanno portando avanti”.