Crisi dell’edilizia, recupero urbano, questione abitativa: Patrizia Villa (Sunia) e Nicola Triolo (Fillea) intervistati a GranducatoTv da Piero Giorgetti

Crisi dell’edilizia, recupero urbano, questione abitativa: Patrizia Villa (Sunia) e Nicola Triolo (Fillea) intervistati a GranducatoTv da Piero Giorgetti

Patrizia Villa (nuova segretaria provinciale Sunia) e Nicola Triolo (segretario Fillea-Cgil provincia di Livorno) ospiti su GranducatoTv della trasmissione “Cgil sempre dalla tua parte” condotta da Piero Giorgetti. Di seguito alcuni flash dell’intervista.

Villa: “Evitare l’uso del suolo pubblico per espandere ulteriormente i metri quadri visto che anche la nostra città ha un esubero di circa 1 milione e mezzo di metri cubi che attualmente non vengono usati in alcun modo. Noi ci battiamo dunque per il recupero urbano. Ogni volta che ci si accinge a dare autorizzazione per un recupero dev’esserci una quota che sia dedicata all’edilizia pubblica residenziale perchè c’è uno scarto enorme tra edilizia pubblica e mercato privato

“Non è vero che Livorno è una delle città dove si “sfondano” di più gli appartamenti. A livello nazionale – i dati sono del 2016 – la media è pari al 6,4%. A Livorno è 1,6%. Su Livorno c’è stata grande attenzione mediatica, soprattutto nei confronti della Torre della Cigna. Per la città sono però sparsi decine e decine di immobili occupati. Si tratta di immobili pubblici: la cosa è fatta con una certa scientificità. Lì dentro ci sono i cosiddetti fantasmi civici, persone che non riescono a avere nessun tipo di ammortizzatore perchè non hanno residenza sul territorio”.

Triolo: “L’edilizia è stato uno dei settori che ha perso più posti di lavoro. A Livorno ne abbiamo persi 2500. Quasi 150 le aziende chiuse: tra le più importanti ricordo ad esempio la Bellabarba. Su Livorno abbiamo inoltre perso una delle storiche cementerie d’Italia, la Sacci. La Donati Laterizi sta invece soffrendo per questioni legati all’argilla”.

“Anche la Fillea è a favore del consumo suolo zero: ciò significa però che dovremo fare grandi opere di ristrutturazione. E’ inoltre importante efficientare quello che già esiste”.

“La crisi dell’edilizia la stanno pagando tutte le aziende, anche quelle più strutturate. Le difficoltà sono legate non solo al campo delle costruzioni ma anche a quello delle infrastrutture: ciò è dovuto anche al taglio orizzontale degli investimenti”.

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