“Siamo sbalorditi dalla notizia del concordato per A.Am.P.S., dopo le assicurazioni di salvataggio che il sindaco ci aveva espresso più volte nel corso della giornata di giovedì” è il commento a caldo della Fp Cgil di Livorno, dopo la comunicazione da parte dell’Amministrazione che per A.Am.P.S. è stata scelta la via del concordato in continuità.
Una doccia fredda per i lavoratori, particolarmente per i precari che, da oggi, vedono sfumare ogni prospettiva, e grande preoccupazione anche dai rappresentanti dei lavoratori “La scelta di un salvataggio che incideva sul bilancio sociale – chiarisce Giovanni Golino, segretario generale della Fp – era una scelta che ci avrebbe visto contrari, ma, in ogni caso, l’Amministrazione ha scelto la strada della macelleria sociale: A.Am.P.S. fallirà se i creditori non dovessero essere tutti d’accordo a ridurre i crediti che vantano, anche nel caso in cui questa opzione si realizzasse, aziende come Cooplat, dalle quali i lavoratori aspettano ancora il TFR, rischiano il fallimento. Questa scelta, inoltre, influirà sui lavoratori diretti di A.Am.P.S. che saranno penalizzati dal regime di amministrazione controllata”.
Anche la CGIL confederale, con il segretario generale Strazzullo, interviene sulla notizia “Ma il sindaco non aveva garantito il salvataggio di Aamps e dei 40 precari? Ma non aveva detto di avere un piano industriale che prevedeva l’estensione del porta a porta, la chiusura del termovalorizzatore e il mantenimento di un’A.Am.P.S. interamente pubblica che non sarebbe mai confluita in RetiAmbiente? – si chiede il segretario e aggiunge – Mi auguro sia chiaro a tutti che, con la scelta del concordato, la Giunta si lava le mani riguardo A.Am.P.S., dimostrando chiara incapacità di gestire situazioni complesse e ha la colpa di aver illuso la città e i lavoratori su obiettivi irrealizzabili”.
Considerazioni dure, a cui si aggiungono quelle di Golino sul mancato conferimento in RetiAmbiente “L’entrata in RetiAmbiente era l’unica strada che avrebbe evitato pesanti ricadute sui cittadini livornesi, che alla povertà creata dalla crisi, dovranno sopportare il caos derivante da una scelta ideologica senza benefici – conclude – avremmo potuto combattere insieme all’Amministrazione dentro RetiAmbiente per un’azienda interamente pubblica, invece ci troviamo sui lati opposti della barricata perché la Giunta ha operato scelte degne del peggior padrone”.