Il primo marzo a Roma si è tenuto il coordinamento nazionale delle RSU Slc CGIL in Comdata, che ha prodotto il seguente documento:
COMDATA: VIZI E VIRTU’
Martedì 1 marzo u.s. si è tenuto a Roma il coordinamento nazionale delle RSU SLC CGIL di Comdata, congiuntamente con la Segreteria Nazionale di SLC CGIL.
La necessità di un confronto tra le realtà dei vari siti è emersa anche in seguito alla notizia del cambio di ragione sociale dell’azienda, che ultimamente è passata da Comdata SpA a Comdata SrL.
La riflessione muove dal fatto che l’azienda si è limitata a dare informazioni parziali e tardive alle OO.SS., adducendo come motivazione di questo cambio societario un’operazione amministrativa volta ad agevolare l’ingresso di nuovi soci.
La risposta dell’azienda non ci convince del tutto. Ribadiamo quindi la nostra preoccupazione nei confronti di un’operazione sugli assetti societari e confermiamo la necessità di un incontro, così come richiesto unitariamente, teso ai necessari chiarimenti rispetto alla suddetta operazione.
Le RSU hanno ripetutamente sottolineato la mancanza di una interlocuzione vera con i responsabili dell’azienda. Nonostante la formalizzazione di figure di responsabili territoriali di HR, le delegate e i delegati riscontrano da tempo che questi pare non abbiano il mandato a discutere e decidere sui temi posti, che incidono fortemente sulle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori.
A questo punto abbiamo il fondato sospetto che l’azienda abbia interesse a rendere vuota l’interlocuzione ai vari livelli, rimandando continuamente il confronto su un livello diverso da quello richiesto per poter decidere da sola.
È necessario che Comdata smetta di rimandare continuamente la discussione vera a livelli di interlocuzione differenti e metta le RSU e le OO.SS. in condizione di interloquire con soggetti competenti a rispondere alle richieste sollevate.
È emerso anche il problema della gestione unilaterale aziendale della flessibilità organizzativa, flessibilità troppo spesso scambiata per possibilità dell’azienda di imporre l’utilizzo dei ROL e delle ferie. Addirittura l’azienda arriva a chiedere l’uscita anticipata sul proprio orario giornaliero, facendo recuperare in un’altra giornata. È un assurdo, bisogna dire di no all’azienda.
Ribadiamo quindi la necessità di un confronto serio tra l’azienda e le OO.SS. per la gestione di questi istituti. Di fronte al perdurare di una tale situazione saremo pronti a mettere in campo tutte le iniziative che si renderanno necessarie.
In queste ultime settimane, inoltre, abbiamo appreso della vertenza del call center Nuova Karel che a Cagliari lavorava per la commessa Zurich. Una storia, quella degli oltre 140 lavoratori di questo call center, che rischia di ripercorrere le stesse tappe delle recenti vicende di Rende e Livorno, che hanno visto Comdata assicurarsi nuove commesse con enormi costi per i lavoratori coinvolti.
Si rende necessario arrivare ad una soluzione differente dai due episodi sopra riportati.
Infine, risulta evidente dal confronto che il numero di lavoratori interinali impegnati in Comdata è molto alto, in particolare in alcuni territori in cui i volumi di lavoro risultano in aumento.
Il Coordinamento RSU SLC CGIL e la Segreteria Nazionale convengono sulla necessità – qualora ce ne fosse bisogno ‐ di difendere il perimetro occupazionale, con l’impegno comune che nessun sito corra pericoli tenuto conto degli alti volumi complessivi.
La Segreteria Nazionale SLC CGIL
Comdata: vizi e virtù. Documento del comitato nazionale delle RSU
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