Chiusura Trinseo, Filctem e CGIL “50 famiglie nel dramma”

assemblea trinseoNuovamente una multinazionale, senza confronto, abbandona Livorno

Ore di angoscia per circa 50 famiglie a Livorno, quelle dei lavoratori impiegati nella Trinseo, stabilimento chimico insediato nel cuore del porto, il cui consiglio di amministrazione è arrivato ieri dall’America per annunciarne la chiusura.

La Trinseo, multinazionale americana, ha 12 stabilimenti nel mondo e il business principale è la produzione è il lattice per le cartiere.

A Livorno, tra diretti e indotto, lo stabilimento impiega quasi 50 persone: 28 diretti e 21dell’ indotto, tra manutentori e mensa.

L’area dello stabilimento è nel cuore dell’area portuale, quindi estremamente strategica per il rilancio dell’economia della città, e il piazzale si estende per circa 110 mila metri quadrati.

Al momento è in corso l’incontro dei sindacati con il board, ma sono state immediate le reazioni della CGIL, unica rappresentanza sindacale in Trinseo, venuta a conoscenza soltanto la scorsa notte delle intenzioni dell’azienda.

“Quando una azienda chiude è sempre un dramma per i lavoratori e la città – dice a caldo il segretario generale di Livorno, Maurizio Strazzullo – purtroppo sono consapevole che questo possa accadere, per incapacità gestionale, per crollo della domanda di mercato. Ma ciò che è insopportabile è trovarsi di fronte a decisioni irrevocabili assunte nei consigli di amministrazione a migliaia di km di distanza, da manager senza scrupoli che non hanno a cuore le sorti né del territorio nè dei lavoratori utilizzati negli anni per guadagnare e senza batter ciglio e senza minimamente dare la possibilità a un territorio ai lavoratori di confrontarsi per provare a salvare l’attività produttiva”.

“Tutto ciò è possibile perché, al di là della solidarietà espressa dalla politica nella fasi di crisi – prosegue Strazzullo –  – A LIVORNO LO SAPPIAMO BENE vedi AEROQUIP-DELPHI- TRW  -LA POLITICA TUTTA è stata ed è incapace di legiferare in modo tale da obbligare le multinazionali presenti in Italia al rispetto di procedure che vietino decisioni assunte senza confronto con i lavoratori e le Istituzioni e che impongano penali altissime di fronte alle chiusure”.

LA CONFERMA DELLA CHIUSURA

Il board di Trinseo conferma la chiusura dello stabilimento di Livorno, ora sindacati e Istituzioni sono chiamati a trattare le condizioni di uscita dei lavoratori e l’utilizzo dell’area dove è insediato lo stabilimento, che insiste in un punto pregiato e strategico del porto.

Una giornata intensa e concitata quella di oggi, durante la quale Filctem, categoria di riferimento, e Cgil confederale sono state impegnate in lunghi incontri con azienda, Istituzioni e lavoratori “Vergognoso il modo in cui siamo venuti a conoscenza della chiusura – esordisce la CGIL – quasi per caso e di cui non c’era nessun sentore o è stato dato preavviso. Con le multinazionali non c’è molto da discutere: arrivano sul territorio e comunicano le decisioni prese a migliaia di chilometri di distanza, secondo criteri di pura convenienza economica”.

Lo stabilimento di Livorno, infatti, si è sempre distinto per l’eccellente produzione e gli altissimi livelli di sicurezza “Entrare nelle stanze dell’azienda e vedere appesi tutti i premi vinti per la produzione e la sicurezza rendeva tutto ancora più triste – aggiunge la Filctem CGIL provincia di Livorno – ma il board si è limitato a spiegarci che, essendo calato il mercato della carta in Europa come in Italia, lo stabilimento italiano non è più strategico”.

I lavoratori, nonostante la rabbia e l’amarezza, hanno deciso di far prevalere il senso di responsabilità “I lavoratori – prosegue il sindacato – hanno deciso di sospendere l’assemblea permanente e riprendere la produzione, dandoci mandato di aprire con l’azienda una trattativa”.

Gli obiettivi della CGIL sono apparsi chiari fin dal primo momento:

– Utilizzo dei lavoratori di Trinseo non solo fino allo stop della produzione, per il momento fissato al primo dicembre, ma anche successivamente, durante le fasi di dismissione e bonifica dell’impianto

– Un sostegno al reddito per i lavoratori sufficiente fino a un possibile reimpiego

– L’assunzione di quei lavoratori qualsiasi attività si insedi in quell’area

“Per questo – concludono CGIL e Filctem – è necessario che l’area Trinseo sia restituita alla città il prima possibile, sia chiaro fin da subito in che tempi e chi dovrà farsi carico della bonifica per agevolare immediatamente il reinsediamento di un’attività produttiva. A tal fine è essenziale l’impegno della politica e delle Istituzioni. Chiariamo che, nel caso in cui le trattative dovessero prendere una piega negativa, le azioni di lotta riprenderanno immediatamente”.

Nei primi giorni di settembre è già stato convocato in Regione un vertice per discutere delle bonifiche.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.