La CGIL chiede di non vanificare degli impegni presi dalle Istituzioni sul territorio e annuncia nuove forme di mobilitazione per ottenere un sostegno al reddito per quanti, oggi, rischiano la povertà e il mantenimento degli impegni assunti negli accordi di programma.
La personalizzazione dello scontro referendario, voluta in primo luogo dallo stesso Presidente del Consiglio e cavalcata da molti, ha determinato un pesante inasprimento della campagna elettorale e ha portato all’annuncio delle dimissioni del Governo “I cittadini hanno scelto di bocciare la riforma – sottolinea la CGIL di Livorno – non hanno scelto, però, di personalizzare e inasprire lo scontro. Come CGIL ci siamo impegnati perché iscritti e cittadini esercitassero una scelta consapevole e di questo non dobbiamo chiedere scusa, pertanto spetta al Capo dello Stato trovare una soluzione positiva alla crisi che non vanifichi gli impegni assunti in questi anni sul territorio”.
Andare al voto in tempi brevi rischia di bloccare il lavoro della legislatura e di vedere un ulteriore slittamento degli interventi che, per il nostro territorio, significa l’aggravarsi della crisi “Il dramma della disoccupazione e della precarietà, soprattutto giovanile, il crescere della povertà, nonché la più generale condizione di diseguaglianze crescenti e di stagnazione dei consumi – prosegue la segreteria confederale – impongono come priorità l’attuazione di politiche economiche e sociali volte alla crescita ed all’equità. In questo contesto la Cgil Provincia di Livorno esprime forte preoccupazione per la situazione socio economica dell’Area Livornese, che la crisi politica rende ancora più drammatica”.
A due anni dalla mobilitazione che ha prodotto l’accodo di programma, oggi i ritardi rendono più drammatica la situazione sociale del nostro territorio “Lo slittamento dei tempi sulla nomina del presidente dell’autorità portuale di sistema di Livorno- Piombino, i ritardi sulla gara per la Darsena Europa, i ritardi inerenti la gara della Porto 2000, la mancata definizione della gara sui bacini – illustra la CGIL di Livorno – stanno causando pesanti ritardi sul possibile rilancio dell’area e, a tutto questo, si potrebbero sommare i ritardi relativi alla banchina dei Grandi Mulini, che rischiano di compromettere la ripresa dell’attività” tutto questo è inaccettabile e incomprensibile.
A tutto questo va aggiunto il gravissimo mancato rispetto degli impegni assunti dal governo in materia di ammortizzatori sociali e sul sostegno al reddito dei disoccupati “I 500€ al mese per un anno per i lavoratori senza reddito che dovevano essere inseriti in finanziaria non ci sono – prosegue la segreteria – e questo rischia di far precipitare sotto la soglia di povertà molti disoccupati che, nel giro di qualche mese, non avranno più nessun sostegno al reddito, siamo stufi degli effetti annuncio che poi non si concretizzano mi in soluzioni concrete”.
Negli appalti, inoltre, viene registrata una perdita sistematica di diritti e di posti di lavoro, per questo si rende necessario al più presto un protocollo che contenga le clausole sociali di salvaguardia.
“La situazione tra Livorno e Piombino – conclude la Cgil – si sta aggravando e rischia di precipitare, se lo sciopero dello scorso luglio non è bastato, se non è stata sufficiente l’espressione del disagio avvenuta attraverso il voto, ci troveremo costretti a nuove forme di lotta, perché nessuno, anche in tempi di crisi, deve essere lasciato indietro”