“La Cgil estende la propria presenza sull’isola d’Elba con un ufficio a Campo nell’Elba, per incrementare i servizi ed essere più vicina a cittadini e lavoratori” A darne notizia è il nuovo coordinatore dell’Elba per la confederazione Cgil provincia di Livorno, Manuel Anselmi.
Anselmi, dipendente del Comune di Portoferraio e dal 1992 impegnato nel sindacato, dal 2004 ha la responsabilità per la Fp CGIL delle autonomie locali dell’Isola e nel 2013 è entrato a far parte della segreteria per seguire il comparto nel sud della provincia, per un totale di 15 comuni.
Oggi è chiamato dalla confederazione a coordinare le attività sindacali della CGIL sull’Isola d’Elba e il primo intervento di riorganizzazione sarà l’attivazione di una nuova sede, che verrà inaugurata probabilmente entro Pasqua.
Nell’azione sindacale confederale, però, Anselmi ha già individuato dei temi prioritari “I cittadini dell’Elba hanno dei disagi evidenti nei servizi – illustra – sanità, scuola e trasporti devono essere riorganizzati per far fronte alle necessità di una realtà insulare, rispetto alla quale, oggi, risultano inadeguati. Dal punto di vista occupazionale, L’Elba necessita di un piano del lavoro per il rilancio dell’occupazione, che dobbiamo discutere di concerto con la popolazione, le categorie economiche e le Istituzioni”.
Volontà di dialogo quindi da parte della CGIL, ma non l’intenzione di mediare al ribasso rispetto alle difficoltà che vivono i lavoratori “Non possiamo accettare, per esempio – puntualizza Anselmi – l’immagine che vogliono dare le categorie economiche di un’isola che sprofonda nel lavoro nero a causa dell’abolizione dei voucher: agli imprenditori del turismo diciamo che, piuttosto di minacciare velatamente una diminuzione delle assunzioni o della durata dei contratti, dovrebbero chiedere più severità nei controlli e nelle misure per sanzionare chi utilizza il lavoro irregolare come forma di concorrenza sleale”.
Quella contro i voucher è una battaglia a favore della dignità dei lavoratori, della giustizia del lavoro “Rispetto alla penalizzazione della stagionalità – spiega il coordinatore – in primo luogo per la diminuzione della durata dei contratti a tempo determinato e poi per la riforma degli ammortizzatori sociali, sempre più esigui, non possiamo accettare più alcuna forma di ricatto e il vuocher è uno strumento che di fatto non ha eliminato, ma soltanto legalizzato il lavoro nero”.
A questo, la CGIL aggiunge il disagio dei lavoratori dei comuni e il tema direttamente collegato, quello della semplificazione istituzionale “Apprezziamo l’iniziativa delle due Rio – precisa Anselmi – sapendo, però, che questo atto non è risolutivo di un problema da affrontare in modo più complessivo, volto a ridurre drasticamente il numero di comuni, all’interno di un progetto che deve essere discusso e condiviso dal territorio e che, quindi, non deve essere lasciato all’esclusiva iniziativa politica, la quale per ora non ha prodotto alcun risultato in tal senso”.
La CGIL è a disposizione del territorio, cittadini, lavoratori, categorie economiche e istituzioni per ridefinire di concerto un modello per l’economia dell’isola, che passi anche da un nuovo modo di pensare la formazione professionale e l’istruzione “Per far fronte alle difficoltà occupazionali ci impegniamo a una discussione proficua – conclude Anselmi – anche per quanto concerne la riorganizzazione degli indirizzi scolastici delle scuole superiori, volta ad agevolare i nostri giovani all’inserimento nel mondo del lavoro, rispetto alle caratteristiche del territorio”