Nasce la centrale operativa unica del 118 per Livorno e Pisa, dal 15 febbraio le centrali saranno accorpate, la Fp CGIL accoglie positivamente la nuova sinergia tra i territori ma avverte “Favorevoli a patto che si garantiscano servizi di crescente qualità a tutti i cittadini”
La sinergia e la collaborazione fra gli ospedali dei due territori è l’unica strada possibile per dare una risposta di qualità alla domanda di sanità, instaurare un rapporto competitivo con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana sarebbe errore, ma siamo tutti consapevoli della necessità di valorizzare le eccellenze degli altri presidi ospedalieri, costruendo una sanità territoriale efficiente e di qualità.
In questo processo collaborativo si colloca la Centrale Unica del 118 Livorno-Pisa situata all’interno dell’ospedale di Livorno, a cui sarà affidata la gestione di tutte le chiamate d’emergenza delle due province.
La semplificazione, però, non deve assolutamente comportare una riduzione degli investimenti in termini economici o occupazionali e, soprattutto, di funzionalità del servizio che, in questo caso, riveste estrema importanza per la complessità della gestione delle emergenze per cui devono assolutamente essere previsti requisiti tecnici e informatici ben precisi e personale Medico Infermieristico e Tecnico formato adeguatamente.
Sottolineiamo che la Centrale 118 non è un centralino telefonico, al contrario è il punto nevralgico dove si decide tutto sul Soccorso e la qualità è fortemente influenzata dal lavoro degli operatori: durante la chiamata deve essere compresa la gravità delle condizioni fisiche, un triage più complesso e l’individuazione geografica di chi chiama, che non sempre riesce a descrivere la propria posizione, e, sempre in centrale, si decide quale risorsa impegnare, se mezzo con medico e/o infermiere, o solo con volontari, mezzo gommato o elisoccorso, e in quale ospedale inviare quel determinato caso.
A fine novembre 2016 , su nostra richiesta, si è svolto un incontro sindacale sul tema specifico, visto che la Usl voleva attivare la centrale Unica già il 31-12-2016, ma la FP CGIL era consapevole che non erano presenti né i requisiti tecnici, né la formazione necessaria del personale e l’Azienda fu costretta a prenderne atto.
Nei primi giorni di febbraio è trapelata la notizia che l’accorpamento sarebbe avvenuto il 15 febbraio e, attenti alle necessità dell’utenza e alla sorte dei lavoratori, abbiamo richiesto un nuovo incontro che si è svolto il 9 febbraio a Livorno.
Nell’incontro abbiamo appreso che, negli ultimi due mesi, sono stati fatti molti passi avanti sul piano delle dotazioni tecniche e sulla formazione del personale infermieristico ma, allo stesso tempo, abbiamo dovuto riscontrare che non ci sono tutte le dotazioni tecniche previste dalle delibere regionali e dalla relazione tecnica sui requisiti minimi per attivare le nuove centrali: manca, infatti, la geolocalizzazione dinamica che, a differenza dell’attuale staticamente legata alle stazioni di partenza dei mezzi, consentirebbe la localizzazione dei mezzi in movimento, inoltre la formazione infermieristica a nostro avviso non è completa, per non parlare di quella degli operatori tecnici che possiamo definire insufficiente sulla parte della conoscenza territoriale.
Nell’incontro abbiamo chiesto che si spostasse la data di attivazione per il tempo strettamente necessario a colmare queste lacune, ma ci è stato risposto di no, perché vengono mantenute integralmente le dotazioni organiche, tecniche e informatiche delle due centrali accorpate.
La richiesta della FP CGIL è chiara, siamo convinti che la collaborazione fra le Aziende in Sanità sia necessaria, ma non siamo disponibili ad accettare servizi che potrebbero non risultare di maggiore qualità per la cittadinanza e la centrale unica poteva nascere, certamente, in condizioni migliori, nonostante la soddisfazione per il riconoscimento del ruolo strategico alla Centrale 118 di Livorno. In sostanza, secondo la FP CGIL, questa collaborazione deve continuare, aumentando e valorizzando le eccellenze nei Presidi Ospedalieri dei due territori