Le affermazioni del Direttore Generale del Comune di Livorno Sandra Maltinti trovano una pesante conferma nella dichiarazione rilasciata dal Sindaco che afferma: è arrivato il momento che la Politica e l’Amministrazione prevalgano sulla dirigenza.
In questo atteggiamento si rileva lo stato di malessere che nel Comune di Livorno colpisce gran parte del personale: dagli operatori di nidi e materne alla Polizia Municipale, agli amministrativi e alla dirigenza.
Un malessere che tutte le organizzazioni sindacali e la Rsu hanno cercato di rappresentare anche ai Consiglieri della Prima Commissione e che, da tempo, si manifesta con vari stati di agitazione e si esplicita con le oggettive difficoltà nella definizione dell’accordo integrativo aziendale, nei ritardi della firma per l’erogazione della produttività 2015 e nel dare seguito alle PEO, che dovevano essere assegnate giuridicamente già dal mese di Dicembre etc.
Anche sulle politiche del personale, pur disponendo di disponibilità, si sono avute risposte non adeguate, tempi lunghi e poca progettualità, considerato che: Il Sindaco e la Giunta, pur avendo 500mila euro a disposizione per assumere, sostituendo una parte dei 57 dipendenti andati in pensione nel 2015, azzerano il capitolo di bilancio; il Sindaco e la Giunta pur avendo a disposizione 1,4 milioni di euro si rifiutano di assumere a ruolo 17 insegnanti di nido e materne; Il Sindaco e la Giunta, però, ritengono utile procedere all’assunzione di 2 dirigenti, senza prima aver compiuto una verifica dell’organizzazione del lavoro e della concreta possibilità di attribuire altre competenze a chi già oggi ricopre incarichi dirigenziali.
A noi il quadro appare chiaro e preoccupante: questa Amministrazione non sopporta una dirigenza che la legge italiana ed il contratto nazionale di lavoro vuole autonoma e responsabile.
La necessità di fare a meno del Direttore Generale è racchiusa all’interno di questo concetto, così come l’idea che il rapporto con le Organizzazioni Sindacali e il contributo che queste possono dare in ordine alla soluzione dei problemi fosse del tutto inutile, è stato spesso il mantra dell’azione Amministrativa.
Un ulteriore incentivo al diritto alla partecipazione, trasparenza e fruibilità della “Casa Comunale”, è dato dalle ultime limitazioni imposte per la fruizione della sala del Consiglio Comunale, legata ai pass d’ingresso contingentati, alla faccia del diritto all’informazione.
Serve ricordare, che lo stesso Sindaco Nogarin, ha ritenuto valido e utile l’apporto professionale di Maltinti, dato che egli stesso ha promosso e firmato il contratto della dirigente.
Chiediamo che sia fatta la massima chiarezza nei tempi più rapidi possibili, nell’interesse dei lavoratori e dell’amministrazione stessa rispetto a quanto dichiarato dal Direttore Generale in Prima Commissione, la quale ha alluso a pressioni, a stanze politiche e non Amministrative dove si sta componendo la Macrostruttura, a gare in corso di pubblicazione bloccate per ingerenza politica, ad Assessori e Consiglieri Comunali, i quali, per realizzare le loro personali iniziative, pongono in essere indebite ingerenze grazie a impiegati accondiscendenti.
Si apre, così, a Livorno un altro caso eclatante che le organizzazioni sindacali seguiranno con attenzione perché non c’è in gioco solo la dignità di un dirigente, la quale sembrerebbe vittima di un cambiamento di umori del Sindaco, della Giunta e della sua maggioranza, in gioco c’è una questione più generale e importante: il rapporto tra Politica e Dirigenza, un rapporto che deve essere contrassegnato da una reciproca collaborazione, che può non essere immune anche da una dialettica vivace, ma che deve essere svolto sempre nel rispetto dei ruoli e della reciproca autonomia.
In gioco c’è anche un lavoro immane da fare all’interno delle stanze del Comune perchè sia restituita alla città la sua dignità , attraverso la ripresa economica e la nascita di nuove prospettive di lavoro con nuovi finanziamenti indispensabili perchè avvenga al più presto il superamento della dichiarata area di crisi.
Le segreteria provinciali e aziendali Cgil, Cisl e Uil