CASA CIRCONDARIALE DI LIVORNO, SIGLATA INTESA CON LA CGIL PER ASSISTENZA AI DETENUTI IN TEMA DI DIRITTO DEL LAVORO E PREVIDENZA: “IMPORTANTE RENDERLI SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLI DEI LORO DIRITTI”

CASA CIRCONDARIALE DI LIVORNO, SIGLATA INTESA CON LA CGIL PER ASSISTENZA AI DETENUTI IN TEMA DI DIRITTO DEL LAVORO E PREVIDENZA: “IMPORTANTE RENDERLI SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLI DEI LORO DIRITTI”

Consulenza sui diritti assistenziali e previdenziali, assistenza fiscale e tributaria, formazione sul diritto del lavoro: questi i servizi a beneficio dei detenuti previsti dal protocollo d’intesa sottoscritto oggi dalla Casa circondariale di Livorno, dalla Cgil provincia di Livorno e dal Garante per i diritti dei detenuti del Comune. Il documento è stato sottoscritto presso la Casa circondariale “Le Sughere” dal direttore Carlo Alberto Mazzerbo, da Nicola Triolo (segretario organizzativo Cgil provincia di Livorno) e Giovanni De Peppo (garante per i diritti dei detenuti del Comune di Livorno). Presente al momento della firma anche Stefano Turbati, dipendente della Casa circondariale. Le parti – si legge nel testo – si impegnano a programmare congiuntamente incontri di informazione e formazione sul diritto del lavoro, attività di consulenza e patrocinio del patronato Inca a tutela dei diritti assistenziali e previdenziali dei detenuti, attività di assistenza fiscale e tributaria a cura del Caaf Cgil e altre attività di consulenza a cura del sistema servizi Cgil e delle singole categorie. L’obiettivo condiviso è quello di offrire ai detenuti maggiori opportunità di conoscenza e tutela dei propri diritti in ambito lavorativo, assistenziale e previdenziale. Le attività saranno allestite presso la casa circondariale di Livorno e presso la sezione distaccata di Gorgona. L’intesa sarà rinnovabile di anno in anno a seguito di verifica e valutazione degli obiettivi raggiunti. Le parti esprimono soddisfazione per l’accordo raggiunto: “Un altro passo in avanti per rendere meno distante il mondo del carcere dal territorio. E’ inoltre sempre più importante che i detenuti siano consapevoli dei loro diritti”.

 

 

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