Carcere Porto Azzurro: La Fp chiede più dotazione organica ed interventi strutturali

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Carenza di organico, criticità della struttura e urgenti investimenti per migliorare sicurezza e agibilità. Questo quanto richiesto dalla Funzione Pubblica CGIL per l’istituto penitenziario di Porto Azzurro. Una delegazione della FP CGIL, composta da Massimo Mocali, Simone Caruso, Manuel Anselmi, Alberto Ragusa, Donato Nolé e Massimiliano Prestini, ha partecipato alla recente cerimonia di intitolazione del carcere di Porto Azzurro all’Appuntato del Corpo degli Agenti di Custodia Pasquale De Santis e, il giorno successivo, ha ispezionato la struttura: “Dobbiamo esprimere vivo apprezzamento per lo sforzo di tutto il personale che, pur lavorando in una sede storica con oggettivi limiti strutturali, con veri e propri cantieri aperti e con alcuni posti di servizio al limite della agibilità, garantisce la piena ed efficace funzionalità e la sicurezza della collettività della struttura” ha commentato la delegazione. “E’ visibile un cambio di rotta (dopo anni di attese) nella Direzione dell’Istituto, dovuto certamente alla nuova Dirigenza del Dott. Danselmo e, di conseguenza, di un’Amministrazione che si è fatta carico del grave disagio del personale e della popolazione carceraria di Porto Azzurro. Ma bisogna proseguire nello sforzo e Forte San Giacomo, riconosciuto dallo stesso Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria sede disagiata, deve superare i suoi limiti strutturali, eliminare le aree di degrado e garantire agli operatori di Polizia Penitenziaria gli standard di sicurezza e di dignità degli alloggi dovuti, in modo da consentire il necessario riposo psico-fisico, elemento essenziale per chi ogni giorno si fa carico di un lavoro logorante, sia dal punto di vista fisico che psicologico, finalizzato al recupero sociale dei detenuti e di conseguenza di sicurezza per l’intera collettività” e ancora “Si apprezza la dimostrata volontà di rispondere alle necessità dei lavoratori e dei detenuti, visibile attraverso i lavori già eseguiti o in via d’ultimazione, ma, oltre alle pesanti carenze d’organico che devono trovare urgente soluzione, si vuole sottolineare la necessità di dotare le postazioni di lavoro e la Caserma di impianti di condizionamento d’area, di porte funzionanti, di infissi idonei, di telai delle finestre senza dispersioni termiche o infiltrazioni, di un intervento che migliori l’impianto elettrico”. E conclude “La missione affidata alla Casa di Reclusione elbana e ai suoi lavoratori è ardua, ma attraverso il lavoro comune si dimostrerà la grande qualità del Servizio Pubblico che ogni giorno, insieme, offriamo a tutti i cittadini”.

Segreteria Fp CGIL Livorno

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