Di seguito un estratto dell’intervento del segretario generale della Cgil provincia di Livorno Fabrizio Zannotti nel corso della trasmissione “Politica e territorio” andata in onda mercoledì 11 dicembre su Telecentro Due. In studio anche Stefano Seghetti (comitato “Collesalviamo l’ambiente”) e Andrea Crespolini (vicesindaco di Collesalvetti). La discussione è stata moderata da Nicola Suggi. Nel corso della trasmissione è intervenuto anche il sindaco di Livorno Luca Salvetti.
Quello dei rifiuti solidi urbani e dei rifiuti industriali è un problema complesso: per risolverlo non esistono soluzioni semplici. La stessa Cgil provincia di Livorno all’interno del suo Piano del lavoro ha dedicato uno spazio particolare a questa importante tematica.
Il termine “bioraffineria” non è corretto, ma bisogna anche ammettere con onestà che nella società di oggi non si potrà mai arrivare all’obiettivo “rifiuti zero”. I rifiuti si potranno ridurre, ma una parte di essi dovrà continuare a essere trattata. Ci sarà insomma sempre una parte di materiale che non può essere riciclato e riusato. Gli impianti hanno sì un impatto ambientale, ma servono. L’alternativa al non avere impianti? Le discariche abusive e le Terre dei fuochi.
Per dire se il progetto di Eni rappresenti o meno un’opportunità per il territorio è ancora troppo presto, bisogna approfondire i dettagli tecnici, soprattutto in relazione all’impatto ambientale. Se quell’impianto risultasse davvero meno impattante di una discarica o di un inceneritore sarebbe però sbagliato opporsi a priori. Sulla questione della sostenibilità ambientale anche lo Stato ha responsabilità: ricordiamo infatti che i vertici aziendali sono nominati dal governo.
Sarà inoltre importante valutare quale sarà il ruolo di tale impianto all’interno del ciclo regionale dei rifiuti. Fondamentale inoltre capire quale sarà il “peso” del pubblico e se le principali società che gestiscono in Toscana il ciclo dei rifiuti entreranno in partecipazione nel progetto di Eni.
Non bisogna avere preconcetti. E’ però doveroso ricordare che erano anni che Eni non programmava investimenti su Livorno. Il passo dell’azienda potrebbe insomma costituire una spinta importante per consolidare lo stabilimento sul nostro territorio: ricordiamo che in passato ci siamo battuti affinchè l’azienda non lasciasse Livorno.
La Cgil è come sempre disponibile al confronto. L’importante è non cercare di generare conflitti tra lavoratori e territorio: sono infatti gli stessi lavoratori a chiedere solide garanzie per l’ambiente e la salute dei cittadini.