In questo momento di forte difficoltà lavorative ed economiche che inevitabilmente sta coinvolgendo anche la nostra provincia, non sfugge come all’interno dei bilanci degli enti locali si debba avere un’attenzione particolare alla pressione fiscale esercitata sui redditi: stiamo vivendo un momento difficile, l’auspicio è che ancora una volta non siano i cittadini più deboli a pagare il conto più salato. E’ inconcepibile che in una situazione di particolare criticità come questa si stia pensando di ridurre in modo importante la progressività delle imposte a favore di scaglioni più ampi che non fanno altro che favorire le fasce benestanti. I bilanci comunali rischiano di colpire duramente chi si trova già in pesante difficoltà come i disoccupati, i cassintegrati ed i precari. Il rischio insomma è che continui a piovere sul bagnato. Serve un’inversione di tendenza.
Alle amministrazioni comunali chiediamo perciò senso di responsabilità nei confronti di un tessuto sociale già debilitato dalla pesante crisi economica: ricordiamo la presenza di due aree di crisi complessa nella nostra provincia. L’invito ai vari Comuni è perciò di applicare una fiscalità progressiva, con particolare attenzione alle fasce più deboli. L’auspicio è che le amministrazioni comunali si facciano promotrici di sostegno per i soggetti piu bisognosi: a tal proposito chiediamo alle amministrazioni comunali di farsi parti attive nei confronti del governo affinché si sblocchino almeno i fondi di accantonamento, in modo da poter dare maggior sostegno alle famiglie che subiscono gli effetti dell’emergenza/crisi.
Anche il mondo delle imprese sta vivendo un periodo critico: giusto perciò aiutare quelle realtà messe in ginocchio a causa del Coronavirus. L’importante però è che si vigili sempre sul rispetto delle norme contrattuali in tema di lavoro. Preoccupa che, a fronte di supporti previsti per il sostegno alle aziende, si possa innescare una ulteriore precarizzazione del mondo del lavoro. Stiamo infatti ricevendo richieste sopratutto nel settore del turismo dove si chiedono deroghe a contratti a chiamata e superamento dei limiti dei contratti a tempo determinato.
Come organizzazione, siamo favorevoli al sostegno per le aziende che rispettano le disposizioni contrattuali e richiamiamo l’esercizio di un puntuale controllo prima di erogare tali aiuti, affinché la crisi trovi risposta anche nei confronti dei lavoratori/trici non penalizzando un mondo del lavoro già fortemente in difficoltà.
Qualsiasi azione deve trovare il coinvolgimento delle parti sociali e deve avere carattere transitorio, che terminerà non appena gli effetti dell’emergenza saranno superati. Fondamentale inoltre, l’allargamento degli ammortizzatori sociali, per i quali chiediamo alle aziende di anticipare ai lavoratori l’erogazione dei fondi di integrazione salariale
La Cgil continuerà a vigilare: a pagare non possono sempre essere i lavoratori.
Segreteria generale Cgil provincia di Livorno