Ieri sera 29 marzo si è svolta la fiaccolata in ricordo di Lorenzo Mazzoni e Nunzio
Viola, i due operai della Labromare deceduti nell’incidente sul lavoro del 28 marzo.
Due vite recise dal lavoro. Ancora 2.
Una fiaccolata silenziosa di migliaia di persone ha invaso via Grande fino al porto
per passare davanti al comune dove si è letto il testo scritto da Gianluca Mannucchi
molto toccante è vero, sul lavoro che avviene dentro le cisterne proprio come
Lorenzo e Nunzio. Poi l’intervento di Stefano di Bartolomeo presidente Anmil.
Si è celebrato il momento del dolore e della vicinanza e si è sostenuta l’importanza
di essere collettività solidale chiedendo azioni reali. Basta tavoli basta chiacchiere,
servono azioni. Cgil, Cisl e Uil si riuniranno a breve per organizzare la protesta
che dovrà sostenere, per tutto il tempo necessario, l’azione di attenzione e trasparenza
sulla sicurezza per una città che, come tante, ha anche luoghi di lavoro insidiosi e
pericolosi, aziende ad altro rischio ambientale.
Chiederemo l’accesso nei luoghi di lavoro accanto agli Rls per ascoltare e verificare
sul posto l’entità dei rischi e le procedure. Le aziende che non hanno niente da
nascondere non ostacoleranno la nostra richiesta. Il T.U.08/81 che disciplina un
mondo del lavoro mutato è indebolito, ricattato e precarizzato, con appalti al massimo
ribasso, tempi di lavoro e produttività che certo non favoriscono attenzione alla
sicurezza trincerandosi troppo spesso dietro procedure anche perfette ma che non
riescono a bloccare le morti bianche.
Chiederemo a chi deve controllare, di farlo soprattutto in modo preventivo e di
ricercare la formazione di elementi specifici per ogni realtà lavorativa in modo da
rafforzare la formazione e l’azione degli RLS e RLST.
Non daremo tregua fino a che le parti datoriali pubbliche private, gli enti preposti alla
prevenzione sorveglianza e controllo non daranno vita, insieme alle OOSS, ad
organismi che siano capaci di attivarsi in tempo reale di fronte a dubbi e
segnalazioni.
Basta morti bianche
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