“Autonomia differenziata – Una riforma sbagliata”: è l’iniziativa organizzata da CgilToscana e #Cgil #Livorno per giovedì 20 aprile dalle 9 alle 13 a Livorno presso la Casa del portuale (Sala Convegno ex Lem Livorno, Piazza Del Pamiglione 1-2).
La Cgil si è schierata e mobilitata contro il progetto del Governo: questa iniziativa a Livorno si inserisce nel percorso di informazione nei territori lanciato dal sindacato, con l’obiettivo di illustrare alla cittadinanza i rischi e gli effetti negativi dei piani dell’esecutivo e le ripercussioni a livello locale su competenze e servizi.
Secondo il sindacato “l’Autonomia differenziata – così come il presidenzialismo – è espressione di un’idea di modello sociale che nega i principi costituzionali di uguaglianza e solidarietà e, in questi termini, avrà conseguenze drammatiche sulla vita materiale delle persone, a partire dal riconoscimento dei loro diritti (alla salute, alla scuola, al lavoro, alla mobilità…), e sull’intero sistema economico e produttivo”.
Per la Cgil infatti l’Autonomia differenziata così proposta “non prevede le risorse necessarie a ridurre i divari esistenti, non subordina l’iter di approvazione delle intese alla definizione delle leggi di principio per le tante, troppe materie di legislazione concorrente che le Regioni vogliono avocare a sé, non individua i limiti di unitarietà delle politiche pubbliche strategiche cui le intese non dovranno in nessun caso derogare, non esclude dal novero delle materie e delle funzioni decentrabili quelle indisponibili, a partire dall’istruzione e da ogni ulteriore frammentazione nella tutela della salute, non coinvolge adeguatamente il Parlamento in un percorso che ridefinirà l’assetto istituzionale della Repubblica e dello stesso stato sociale.
Continueremo a contrastare ogni provvedimento che favorisce la frammentazione dei diritti civili e sociali fondamentali, e a mobilitarci per interventi e misure volti, invece, a rimuovere le drammatiche disuguaglianze esistenti, a stanziare le risorse necessarie a ridurre i divari e a realizzare un sistema perequativo che promuova coesione e solidarietà”.