Gli autisti toscani si sono riuniti a Livorno per parlare di diritti e sicurezza e hanno deciso di promuovere una forte mobilitazione del settore per sbloccare la trattativa sul rinnovo del contratto nazionale, per rivendicare il diritto a un salario equo e al riconoscimento del proprio lavoro come usurante.
“Gli autisti italiani sono pagati troppo” questo quanto sostenuto dalle associazioni datoriali al primo incontro per il rinnovo del Contratto Nazionale e, da quel momento, nonostante i numerosi incontri, la discussione langue.
L’attuale contratto nazionale non risponde più alle esigenze del settore, il dumping contrattuale che arriva da altri paesi europei fa risultare quelli italiani come gli autisti più pagati d’Europa ma, facendo una media su base oraria, un autista guadagna 7 euro e 50 lorde l’ora.
“L’assemblea di questa mattina – esordisce la Filt – deve portare un nuovo impulso al tavolo di trattativa, scaturito dal confronto con i lavoratori, in quanto i carichi di lavoro sono in costante aumento ma la paga è ferma dal 2008, il risultato è che, in realtà, gli autisti guadagnano meno, per questo è urgente sbloccare la trattativa finalizzata al rinnovo di un contratto che coinvolge circa un milione di lavoratori, di cui meno del 10% è sindacalizzato”.
“Non solo – puntualizzano i lavoratori presenti in assemblea – ci sono degli istituti contrattuali che non devono essere toccati e, invece, è stata già manifestata l’intenzione di tagliare la quattordicesima. Il salario, quindi, invece di aumentare, potrebbe addirittura diminuire, per questo è necessaria una grande mobilitazione del settore”.
Altra iniziativa lanciata da Filt e Inca CGIL è l’emersione delle mattie professionali del trasporto merci, in Toscana è stato fatto un buon lavoro, rispetto al numero dei questionari compilati e consegnati, ma molti lavoratori evitano la denuncia per paura di perdere il posto di lavoro “L’allungamento della vita lavorativa – illustra Gucciardo, responsabile del settore per la Filt CGIL Livorno – acuisce i timori dei lavoratori, i quali, nel caso risultino inidonei alla mansione, sono difficilmente ricollocabili. Per questo è importante che quello dell’autista sia riconosciuto come lavoro usurante”.
L’aumento dell’età media dei lavoratori e il timore di perdere l’idoneità è un problema anche dal punto di vista della sicurezza “I lavoratori che non denunciano le patologie – sottolinea Gucciardo – rinunciano a un diritto per paura di perdere il lavoro e la possibilità di arrivare alla pensione, mettendo a repentaglio la propria salute in modo permanente”.
“Ancora una volta la categoria ha dimostrato di essere coesa – commenta Gabrio Guidotti, segretario di settore della Filt CGIL Toscana – la battaglia sull’emersione delle malattie professionali è correlata a quella che intendiamo combattere, affinché il lavoro dell’autista sia inserito tra gli usuranti. La nostra battaglia è rivolta anche alla legalità, a monitorare i distacchi transnazionali e gli appalti”.
“Nelle prossime settimane sono previsti incontri decisivi per il rinnovo del contratto – conclude Guidotti – un contratto che per la prima volta è di filiera, una scelta giusta al fine di uniformare le condizioni di lavoro e combattere il dumping contrattuale. La nostra ferma richiesta è essere pagati per quello che effettivamente lavoriamo, una richiesta che in questo Paese risulta strana, ma non lo è in quanto il lavoro nel trasporto merci è profondamente mutato. Dall’assemblea è stato lanciato il messaggio che entro l’anno il contratto deve essere rinnovato, pena lo sciopero generale del settore”.