Secondo recenti stime Livorno è la terza provincia della Toscana per numero di sfratti, il 98% dei quali causati da morosità incolpevole, la compravendita degli immobili si è quasi dimezzata rispetto al 2009 e gli Enti Locali riescono a dare risposta solo al 7% delle famiglie che fanno richiesta di alloggi pubblici.
La discussione sulle politiche abitative nasce a causa di un’emergenza: “La casa è un diritto in quanto è un bisogno fondamentale – spiega Luigi Mastellone, membro della Segreteria Confederale della CGIL di Livorno – che si riesce a soddisfare sempre con più difficoltà a causa dell’impoverimento complessivo dei lavoratori”. La platea di coloro che necessitano di un alloggio pubblico aumenta “Al contrario – afferma Giancarlo Braccini, segretario provinciale Sunia Livorno – la Regione Toscana restringerebbe i requisiti di accesso qualora la riforma fosse approvata così com’è scritta. La modifica è stata fatta in fretta e in quanto tale è riuscita male”.
La CGIL Toscana e il Sunia contestano alla Regione la mancata riforma del sistema degli alloggi, delle assegnazioni e dei canoni, mentre l’alienazione è già stata approvata “La tendenza è quella di disfarsi dell’edilizia pubblica – prosegue Braccini – quando piuttosto sarebbe necessario un vero censimento degli immobili: sono numerosi i casi di alloggi non locati e in rovina a causa dell’incuria”. Nel testo in discussione non si fa alcun accenno a un piano regionale per l’edilizia residenziale pubblica e il reddito diverrebbe l’unico criterio di assegnazione degli alloggi “L’ISEE, con la riforma, è l’unica base di punteggio – chiarisce Braccini – e sparirebbe ogni altro criterio di valutazione: oggi, per esempio, per lo sfratto esecutivo da un privato, vengono assegnati 5 punti nelle graduatorie dell’edilizia pubblica, domani potrebbe non essere più così, non importerebbe più se sei senza casa ma solo e unicamente quanto sei povero”. Nella riforma, poi, ci sono anche altri criteri estremamente restrittivi per l’assegnazione, si deve avere la residenza nel territorio interessato al bando da almeno 5 anni e per chi occupa un alloggio abusivamente l’esclusione dalle graduatorie è definitiva “Il SUNIA è da sempre contrario allo “sfondamento” – sottolinea il segretario labronico – ma questa norma è troppo punitiva anche dal nostro punto di vista”. Con la riforma, inoltre, secondo la CGIL Toscana, potrebbe verificarsi una grave disparità di trattamento derivante da scelte diverse di comuni anche limitrofi “Verrebbe conferita troppa discrezionalità ai Comuni – dice Maurizio Brotini – della segreteria CGIL Toscana – attraverso l’abolizione di tutte le commissioni, senza prevedere nessuna occasione di verifica sulla gestione del patrimonio abitativo pubblico con i sindacati degli inquilini, né di confronto sulle politiche abitative con le organizzazioni sindacali”.
Assemblea pubblica Sunia: “La casa è un diritto”
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