Soddisfazione della Funzione Pubblica CGIL di Livorno per la grande partecipazione di lavoratori e cittadini all’assemblea pubblica, tenutasi a Palazzo Granducale, durante la quale si è discusso del riordino delle Province che, solo a Livorno, mette a rischio circa 200 posti di lavoro.
“La partecipazione – commenta Giovanni Golino, segretario generale FP Livorno – è sintomo di interesse ma anche di profonda preoccupazione per i posti di lavoro e la ricaduta sociale generale dei tagli. E’ un momento di estrema tensione, durante il quale i lavoratori devono stare uniti e questa unione si chiama CGIL”.
All’iniziativa sono intervenuti Federico Bozzanca, segretario nazionale FP CGIL con delega alle autonomie locali, Debora Giomi, segretaria regionale con la stessa delega e Maurizio Strazzullo, segretario generale CGIL di Livorno.
“Da anni – ha spiegato Strazzullo – si parlava di abolire le Province, la CGIL è sempre stata contraria, non solo per i posti di lavoro che sarebbero stati a rischio, ma anche per i servizi che queste hanno sempre erogato”. Un problema complesso è quello del riordino in quanto gestito in modo improvvisato e non con una logica “Anche la CGIL vorrebbe cambiare verso – ha sottolineato il segretario labronico – ma, per ora, il Governo ha attuato una politica neoliberista e recessiva che si traduce in un taglio indiscriminato delle risorse e che mette in discussione il mantenimento dei servizi e di un welfare essenziale per il territorio”. Il segretario ha espresso grande preoccupazione anche per le risposte dovute ai lavoratori dell’Ente da parte dell’Amministrazione Provinciale e in tempi brevi circa il numero degli esuberi, la mobilità, i trasferimenti verso altra destinazione e i criteri con cui questi verranno definiti. “Le politiche della CGIL – ha concluso Strazzullo – sono inclusive, perciò non ci dimentichiamo di certo di tutti i lavoratori esclusi da questa discussione, cioè quelli degli appalti, delle cooperative e delle partecipate che rappresentano l’anello debole di un riordino pieno d’incognite”.
Si attende l’approvazione della Legge Regionale che stabilisce il riordino delle funzioni, cioè quali torneranno in carico alla Regione Toscana “Entro la fine di febbraio la legge sarà licenziata – ha detto Debora Giomi – rispetto ad altre regioni, comunque, siamo un passo avanti perché abbiamo dei buoni accordi e abbiamo contribuito a migliorare il testo della proposta di legge. Permangono le preoccupazioni riguardanti il pesante taglio di risorse destinate a tutti gli Enti Locali, che rappresenta un pesante attacco al welfare”.
“I tagli camuffati da riforme – ha confermato il segretario nazionale Bozzanca – non sono altro che una volontà di smantellare il sistema pubblico. In Toscana, Regione avanti con il riordino, la possibilità di gestire in modo poco traumatico gli esuberi è buona, in altre realtà si rischia un bagno di sangue per mancanza di risorse”.
Le autonomie sono state progressivamente cancellate “Gli Enti locali – ha chiuso Bozzanca – sono stati scambiati dal Governo per dei bancomat dai quali prelevare risorse al bisogno, per esempio per il bonus di 80 euro, destinato solo ad alcuni, e anche per i finanziamenti indiscriminati alle imprese. Le risorse, piuttosto, dovrebbero essere ricercate altrove, sarebbe necessaria una politica fiscale più equa che prevedesse un reale impegno contro l’evasione fiscale che si perpetra attraverso la corruzione, i fondi neri della criminalità e l’elusione fiscale”.
Assemblea FP sui tagli alle Province: “I lavoratori devono restare uniti”
Post SuccessivoFilt CGIL: “Porti verso lo sciopero nazionale”
Post PrecedenteAuser venerdì alle 16 nella sala Circoscrizione 2