Ordine del giorno sulla riforma Costituzionale
L’esecutivo del Coordinamento Sindacale Nazionale Aziendale della Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil della Cgt e Cls, si è riunito a Milano il 5 Ottobre 2016, per affrontare alcuni aspetti di carattere generale e di approfondimento delle realtà territoriali di ogni singola Filiale di CGT e CLS.
Ultimato tale argomento, l’esecutivo ha ritenuto opportuno discutere della riforma costituzionale e del voto che dovranno esprimere gli elettori attraverso il Referendum del 04 Dicembre 2016.
L’esecutivo dopo un approfondito confronto esprime un generale orientamento per la difesa della Costituzione Italiana e dei valori fondativi che rappresenta.
Con tale proposta di riforma costituzionale, non verranno affrontati i reali problemi del Paese, che sono: corruzione, evasione fiscale, assenza di infrastrutture e di un piano industriale, evidenti tratti di una inadeguatezza della classe politica, e non di un assetto costituzionale.
Crediamo che i cittadini, le Lavoratrici e Lavoratori hanno bisogno di risposte concrete da parte della politica, affinché si possano stabilizzare e migliorare le condizioni materiali della vita reale, e tale riforma non risponde a tali esigenze.
E’ una riforma assente di un equilibrio necessario a garantire la democrazia Parlamentare, riforma che sotto il nome della governabilità e stabilità intacca la forma di una Repubblica parlamentare, spostando il baricentro verso il solo Governo .
Noi pensiamo che occorra governo e non solo governabilità, un governo che in democrazia, proponga idee e progetti politici capaci di suscitare consenso, partecipazione e sostegno, attitudini e qualità che dovrebbe avere una classe
politica.
Una classe politica che dovrebbe essere in grado non soltanto di accettare le indicazioni dell’Europa, che
attualmente è strutturata per garantire soltanto gli equilibri economici – finanziari, per venir incontro alla fiducia degli investitori e proteggerli dalle scosse del mercato mondiale, ragione per cui l’Europa ha bisogno di Istituzioni statali che eseguono con disciplina le indicazioni che emanano, anche questa ragione è per cui si richiede la riforma Costituzionale.
Sono anni difficili e per la democrazia, un parlamento che è stato eletto con una
legge dichiarata anticostituzionale, perché antidemocratica, approva una
riforma costituzionale, di tali proporzioni.
Non viene abolito il Senato, si abolisce il diritto dei cittadini ad eleggere i
senatori, si costituisce un futuro Senato impossibilitato nella forma ad
esercitare le proprie funzioni di collegamento tra Stato e Regioni. Collegamento
di una centralità strategica, per progettare lo sviluppo di un Paese, ma che tale riforma non riesce a garantire.
Costituzione come patto sociale e garanzia di convivenza e non come strumento di autoreferenzialità del Governo, garanzia di partecipazione e rappresentanza del popolo sovrano attraverso il Parlamento.
Dopo anni di arretramento per i Lavoratori, Lavoratrici, il continuo sviluppo della precarietà, libertà di licenziamento, tagli e privatizzazioni, legge Fornero sulle pensioni in ultimo l’inserimento del Jobs-Act , sono azioni e argomenti strettamente correlati con la riforma costituzionale, dove consegnano gli aspetti decisionali alle sole imprese per i luoghi di lavoro e al solo Governo per il Paese, riducendo la democrazia partecipativa.
Il quesito referendario, per come viene proposto, è già di per se una limitazione dell’esercizio della democrazia espressa con il voto, emerge la sproporzione tra il peso degli articoli da modificare e il peso di un solo voto espresso da parte dell’elettore.
L’esecutivo del Coordinamento Sindacale Nazionale Aziendale della Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil della Cgt e Cls, dunque, valuta la modifica costituzionale da una parte un’occasione persa per introdurre quei necessari
cambiamenti atti a semplificare le istituzioni e dall’altra giudica negativamente perché introduce un rischio evidente di concentrazione dei poteri e delle decisioni, quindi ritiene utile esprimere le proprie ragioni verso il NO e invita tutte la Lavoratrici e Lavoratori della CGT – CLS ad informarsi per approfondire ed acquisire una consapevolezza sull’argomento, ed invita alla partecipazione al voto del 4 Dicembre per esercitare un diritto costituzionalmente riconosciuto.
Approvato a maggioranza
Presenti: 18
Favorevoli: 15
Contrari: 2
Astenuti : 1