“Il Governo deve approfondire velocemente la situazione, verificare le condizioni di tenuta e solidità economica del progetto” questo si legge nel documento siglato da Fiom ed Rsu Aferpi e Piombino Logistics alla vigilia del rinnovo delle Rsu di fabbrica “Se queste condizioni non ci fossero, il Governo deve trarre le conclusioni e prendere le relative decisioni. Questo non deve esimere il Governo da garantire comunque la continuità produttiva e la copertura sociale per tutti i lavoratori anche attraverso l’intervento di Cassa Depositi e Prestiti”. “Il progetto iniziale discusso, approvato e condiviso il 3 giugno in sede ministeriale prevedeva, oltre alla parte sociale e occupazionale, un dettagliato piano industriale con relative tempistiche sia per la realizzazione dei settori siderurgico, logistico e agroindustriale che per i volumi e l’andamento economico della gestione degli anni 2015-2019 con tanto di completamento e fine lavori nel giugno 2019, termine ultimo della copertura dell’ammortizzatore sociale del contratto di solidarietà”. Se queste erano le previsioni “L’evidente stentata partenza del progetto e il mancato rispetto del cronoprogramma ci mettono di fronte ad una situazione dove ognuno deve fare la propria parte: i lavoratori hanno già fatto la propria tagliandosi parte del salario e scommettendo sul futuro” prosegue il documento “adesso è la volta di Rebrab che deve assumersi le proprie responsabilità rispettando gli accordi presi, mettendo a disposizione la liquidità necessaria a consentire il meccanismo di finanziamento da parte delle banche per far partire il progetto e supportando economicamente la gestione corrente e quindi dare una continuità produttiva stabile”. Il documento ripercorre poi la lunga crisi delle acciaierie partendo dal 2008 “con l’inizio della crisi, la Fiom ha combattuto tenacemente un processo di estromissione che avrebbe visto l’uscita da lavoro di tutti i lavoratori a tempo determinato. L’impegno delle RSU della Fiom Cgil è stato quello di rendere un problema di pochi il problema di tutti. Grazie alle lotte, agli scioperi e alle manifestazioni tutti i lavoratori che avevano un contratto a tempo determinato sono stati stabilizzati. Da qui INCLUSIONE e TENUTA SOCIALE diventano le parole chiave dela nostra azione politica” Poi la crisi, il disimpegno di Severstal da Piombino, l’azienda viene commissariata e inizia la fase più critica che tocca i suo punto più basso il 24 aprile 2014 con lo spegnimento dell’altoforno “che abbiamo difeso fino alla fine”. Conseguentemente alla chiusura dell’altoforno, la sottoscrizione dell’accordo di programma da parte del Governo e Istituzioni (Opere infrastrutturali del porto) e la sua realizzazione ha fatto sì che Piombino attraesse nuovi investitori. Nei primi mesi del 2015 si affaccia su Piombino un nuovo soggetto industriale, Cevital, che con un progetto mira alla diversificazione economica e industriale del territorio. Tale progetto prevede il rilancio del comparto siderurgico attraverso una riqualificazione ecosostenibile con la costruzione di una nuova area fusorie e quindi il ritorno alla produzione di acciaio, lo sviluppo del comparto logistico portuale, movimentazione merci e un settore agroindustriale. “Già in fase di trattativa con Cevital oltre 300 lavoratori sarebbero rimasti fuori dal progetto, ma la determinazione della Fiom ha permesso che nell’accordo del 3 giugno 2015 tutti gli oltre 2200 lavoratori fosse parte del progetto venendo assunti a fasi progressive entro e non oltre il 6 novembre 2016. Dal 1 Luglio in Aferpi, azienda costituita da Cevital, i primi 1080 lavoratori assunti vengono coperti con il contratto di solidarietà ante Jobs Act. Nel frattempo a dicembre viene costituita l’azienda che gestirà il settore logistico portuale: la Piombino Logistics inserendo 112 lavoratori. Il 1 Aprile 2016 l’azienda, in base alle nostre rivendicazioni, inserisce altri 205 lavoratori coperti anch’essi da contratto di solidarietà; per i restanti che entreranno a novembre pensa di aprire la cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione. Lo sciopero del 4 agosto, per il quale la FIOM è stata protagonista, con 250 lavoratori sotto al Mise fa sì che il Governo ritenga legittime le nostre istanze e quindi, con l’incontro del 12 settembre, si sancisca l’ingresso e la copertura di tutti i lavoratori con contratto di solidarietà”. Oggi le assemblee in stabilimento.
Aferpi: Governo verifichi tenuta e solidità del progetto. Oggi assemblee Fiom in fabbrica
Post PrecedenteAutisti toscani “Contratto entro l’anno o sarà sciopero”