I sindacati dei metalmeccanici di CGIL, Cisl e Uil chiedono entro il 16 dicembre la presenza di Rebrab a Piombino
Ormai siamo proprio alla fase finale della vicenda Aferpi, il tempo è ormai scaduto e le aspettative di tutto un territorio debbono trovare conforto, Mr. Rebrab è chiamato all’atto finale: chiudere l’accordo per il finanziamento con le banche confermando i finanziamenti necessari.
Nel contempo, occorre partire con gli smantellamenti dei vecchi impianti per fare i nuovi investimenti.
Apprezziamo il fatto che lunedì 28 novembre siano stati versati da Cevital ulteriori 10 milioni per il circolante, è un segnale importante, ma deve essere garantita la continuità produttiva, sia per tenere sulla solidarietà, sia per tenere in equilibrio il conto economico.
Abbiamo mandato una lettera a Rebrab per dirgli che deve venire a parlare con la città e, in quel contesto, confermare i suoi impegni, le difficoltà possono essere superate mettendo insieme tutti i soggetti, banche, governo, Rebrab, per realizzare pienamente il piano industriale siderurgico, logistico e agroindustriale.
Solo la piena attuazione dei programmi può fare da volano, per dare risposte a tutte le persone che vivono e lavorano in regime di ammortizzatori sociali o sono in cerca di occupazione.
Quello che preoccupa è che varie forme di pensiero possono dare giudizi di una vicenda che si trascina dal 2008 e che solo la forza e la testardaggine dei lavoratori, insieme ai sindacati, ha portato fino a oggi, dicembre 2016.
Sono passati 8 anni e siamo ancora qui, per noi l’obbiettivo rimane lo stesso: Piombino deve produrre Acciaio se vuole laminare e mantenere occupazione e mercati, tutto il resto sarebbe un salto nel buio con conseguenze ancora più catastrofiche.
Pensiamo che entro il 16 dicembre Rebrab debba e possa venire a Piombino per fare chiarezza, i lavoratori e la città lo aspettano.
Fim/Fiom/Uilm, comunque, manterranno la rivendicazione che Piombino debba colare Acciaio ed è necessario arrivare a quel momento con lo stabilimento vivo e produttivo.
Va bene la diversificazione produttiva, ma bisogna avere la qualità di far convivere la produzione industriale, con il turismo, con le bellezze del territorio.
Il Governo convochi urgentemente Mr. Rebrab come da noi richiesto, per dare il via definitivo al progetto industriale.