“Troppi ritardi, adesso gli impegni devono essere confermati dai fatti” questo l’appello di Fiom Fim e Uilm all’indomani dell’uscita ufficiale di Aferpi dove si conferma il piano industriale, ma le preoccupazioni restano. “Il piano Aferpi è ambizioso ma molti impegni presenti nella tabella di marcia non sono ancora stati rispettati e questi contiuni ritardi ci preoccupano. E’ il momento di concretizzare quei progetti che abbiamo concordato a fine giugno, gli investimenti che consentiranno di tornare a produrre acciaio a Piombino non possono più attendere. Inoltre le nostre preoccupazioni sono alimentate dal fatto che non risulta ancora ufficiale nè il tipo di forno elettrico nè i suoi precisi tempi di realizzazione che dovevano invece essere già stati ben definiti. Se non ci saranno risposte concrete siamo pronti ad organizzare una nuova mobilitazione a partire dal mese di ottobre per richiamare Aferpi ed il Governo al rispetto degli accordi sottoscritti. “E’ il momento di passare all’azione, le scadenze devono essere rispettate” ribadisce Mirko Lami per la segreteria Cgil Toscana “sarebbe opportuno iniziare a smantellare ciò che resta del vecchio stabilimento, questa sarebbe una prima risposta e darebbe lavoro alle ditte di appalto locali e a gran parte dell’indotto, inoltre andrebbe rivolta l’attenzione alla zona portuale dove dovrà sorgere un bacino adibito allo smantellamento” e conclude “In questa situazione di incertezza dividere i lavoratori non giova a nessuno. Serve unità per dare risposte”. Prossimo appuntamento il 24 settembre al Ministero dello sviluppo economico.
Aferpi: Fiom “Troppi ritardi. Dalle parole ai fatti, adesso!”
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