Facemmo un’enorme e sentita fiaccolata e ricevemmo parole di impegno e attenzione. A poco più di un anno dall’incidente sul lavoro che vide il decesso di due lavoratori della Labromare, altri, troppi incidenti sul lavoro di cui uno mortale negli ultimi mesi …Aver distinto eccessivamente le competenze tra istituzioni e lavoratrici/lavoratori non produce maggiore sicurezza come si sta evidenziando sempre di più. Serve un controllo quotidiano, dove sia data l’importanza adeguata e tempestive risposte alle segnalazioni delle lavoratrici e dei lavoratori. Si devono avviare immediatamente gli opportuni interventi pratici e prevedere che ci siano investimenti adeguati e obbligatori. Occorre il rispetto dei CCNL e della contrattazione di secondo livello con l’attenta verifica sui ritmi e carichi di lavoro.
L’ambito portuale è sempre stato rischioso e oggi anche in virtù della mancata definizione delle aree dedicate e, di conseguenza, della promiscuità delle attività che si svolgono sulle banchine, lo è diventato ancora di più. Per questo chiediamo con forza che venga definito velocemente il piano regolatore portuale.
Servono investimenti per la formazione continua dei lavoratori anche attraverso un uso virtuoso delle tecnologie come già avviene in molti porti europei.
A distanza di 7 mesi dalla sua approvazione, è indispensabile la piena applicazione del protocollo sul lavoro portuale.
Chiediamo la prevista convocazione urgente della cabina di regia su iniziativa degli RLSS/RLS/RLST per tutto l’ambito portuale.
Patrizia Villa,
segreteria generale Cgil provincia di Livorno con delega alla sicurezza nei luoghi di lavoro