Basta morti sul lavoro! All’indomani del tragico incidente avvenuto sul porto di Piombino che ha visto ancora una volta, a distanza di pochi giorni, la morte di un altro lavoratore, la Cgil si interroga sul motivo del continuo verificarsi di episodi così tragici. Ci chiediamo: “Se il meccanismo che dovrebbe prevenire gli incidenti produce tanti morti e feriti quali sono gli interventi che devono essere corretti, innovati e migliorati?” e ancora: “sono sufficienti gli strumenti per perseguire chi infrange le regole nella catena dei controlli?” a porsi queste domande è Patrizia Villa con delega alla sicurezza per la segreteria generale CGIL di Livorno. I ritmi di lavoro assumono carattere imperativo spingendo i lavoratori e le lavoratrici ad agire sotto pressione. Gli RLS che rappresentano i lavoratori e le tutele a loro dovute, troppo spesso si scontrano con muri di gomma, scarso ascolto e regole che non prevedono sufficienti sanzioni per quei datori di lavoro che non supportano adeguatamente la normativa e le procedure. Ci sono ancora settori: trasporti marittimi e ferrovieri, che attendono dal 2008 che vengano emanati i decreti attuativi in applicazione della L. 81, fermi tra complicazioni burocratiche e interessi di forti lobby datoriali. Serve fermarsi e rivedere gli iter e le procedure, passando per i lavoratori e i loro rappresentanti con serietà e attenzione. Le regole scritte al tavolino non possono concepire sistemi sicuri. La deresponsabilizzazione dei datori di lavoro è incompatibile con le buone prassi necessarie alla sicurezza. La CGIL esprime le proprie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime.