Porto di Livorno: la Filcams chiede più sicurezza per passeggeri e lavoratori

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Venerdì sera,durante le operazioni di imbarco della Moby,un passeggero è stato travolto da un autotreno,le sue condizioni sono tuttora gravi.

Quanto accaduto è la dimostrazione che su una materia complessa e difficilmente censibile in tutti i suoi aspetti, come la sicurezza nei porti e nei luoghi di lavoro,sia impossibile scrivere la parola fine.
Tuttavia ridurre il grave incidente ad un episodio isolato e casuale sarebbe ugualmente errato.
Quando negli anni passati il porto commerciale è stato teatro di infortuni mortali,le imprese e le istituzioni hanno spesso risposto con parole di pura retorica anziché con fatti concreti e dirimenti sul tema.
Chi come noi opera tutti i giorni nei piazzali e sulle banchine,e l’abbiamo verificato anche venerdì scorso durante lo sbarco del traghetto della Grimaldi,sa perfettamente che, finchè il passeggero non sarà obbligato a tenersi separato e protetto dai mezzi commerciali in manovra,il rischio e il pericolo di infortuni come questo sarà sempre dietro l’angolo e non sarà certo la sola presenza del lavoratore a garantire la sicurezza dello stesso.
Noi siamo certi, e lo confermammo fin dall’inizio, che il piano della sicurezza elaborato dalla Porto 2000 e approvato da una apposita commissione, in particolare per quanto riguarda le aree ristrette e le corsie di pre imbarco, necessiti di ulteriori adeguamenti e modifiche strutturali, per far si che episodi drammatici come quello di venerdì sera non accadano mai più.
Nel frattempo esprimiamo la nostra massima vicinanza e solidarietà al passeggero coinvolto e alla famiglia.

ENRICO BARBINI
delegato Filcams Porto di Livorno 2000

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