Fusione dei Comuni: la Cgil spinge per trovare presto una soluzione per le realtà della nostra provincia. Quella delle fusione dei comuni è una questione che rimette al centro della discussione l’utilità di ipotizzare processi di razionalizzazione della spesa che possano liberare risorse a vantaggio delle collettività locali, attraverso l’incentivazione dei processi di accorpamento e di fusione tra i comuni con fasce demografiche ridotte. Si potrebbe pensare la fusione delle amministrazioni esistenti in soli 4 comuni ( Livorno e Collesalvetti, Bassa Val di Cecina, Val Di Cornia e Isola D’Elba) e altre aggregazioni che prevedono la fusioni di alcuni comuni della provincia di Pisa (Castellina, Riparbella e Guardistallo). Castellina e Riparbella sono già in una fase operativa e con tutta probabilità a partire dal 1 Gennaio 2017 avranno un solo Comune. La legge di stabilità, al fine di promuovere la razionalizzazione e il contenimento della spesa degli enti locali, ha introdotto ulteriori misure volte a favorire i processi di unione e fusioni. I vantaggi per i cittadini non sono solo quelli provenienti dagli incentivi statali o regionali ma di fatto stabilire rapporti omogenei in territori confinanti sia per i servizi che per la tassazione. Inoltre i servizi saranno più efficienti ed efficaci, il territorio, in tutte le sue forme economiche ( industria, turistica, commerciale, artigianale e agricola) sarà maggiormente valorizzato e i cittadini godranno delle opportunità fin’ora riservate ai grandi comuni.“Dobbiamo andare oltre del proprio orticello” ha commentato Luigi Mastellone per la segreteria provinciale Cgil Livorno “superare le logiche “di campanile” e comprendere l’ineludibilità di tali misure, specialmente in considerazioni dei vantaggi in termini di efficienza dei servizi e di minore pressione fiscale che ne deriverebbero. Non dobbiamo avere paura del nuovo, il fine giustifica anche la perdita della cosiddetta identità, cavallo di battaglia di chi vuole resistere al cambiamento, siamo sicuri che alla lunga i benefici saranno tanti e, del localismo attuale, nessuno sentirà più il bisogno” e prosegue Mastellone “Ci auguriamo che la fusione avvenga presto anche per i diritti dei lavoratori e lavoratrici impiegati che trovano attualmente trattamenti economici e organizzazione del lavoro, diversificati fra i vari comuni confinanti”. Infine conclude ampliando la discussione alla razionalizzazione dell’azienda sanitaria “La posizione della CGIL Provincia di Livorno è dello stesso orientamento anche per l’accorpamento delle dodici ASL in solo tre ed i motivo sono gli stessi: superare e abrogare tutto quello che prevede livelli sovrapposti che creano solo inefficienze a discapito dei servizi offerti alla popolazione”.