“Un’azienda commissariata. Comuni che dopo aver lasciato la società in mano ai privati oggi si lamentano di averne perso il controllo. Un presidente che si dimette senza motivarne la scelta. Un bilancio che chiude in rosso. Servizi ai cittadini sicuramente peggiorati.
Questa la situazione, a oggi, in SEI Toscana.
Non è bastata la firma del rinnovo del CCNL da parte dei sindacati con strumenti che mettessero insieme strategie industriali, costo del lavoro e tariffe. Non sono bastate a tal proposito neanche la serietà e il senso di responsabilità dimostrate dai lavoratori.
Quotidianamente sui mezzi di informazione ognuno dichiara le proprie ragioni, tralasciando che in quell’azienda ci lavorano 1.000 persone e che l’indotto e gli appalti ne vedono impiegate altrettante. Lavoratori che nonostante le critiche che sono costretti a sopportare, in una situazione di disagio costante, svolgono con professionalità e spirito di servizio il proprio lavoro.
Potremmo strumentalizzare la polemica, dicendo che eravamo stati facili profeti quando denunciavamo, inascoltati, che la maggioranza della società doveva rimanere pubblica, ma oggi non è più il tempo delle recriminazioni. Oggi chiediamo: la politica e i vertici di SEI Toscana che idee hanno sul futuro dell’azienda? Quali strumenti intendono mettere in campo affinché si possano avere servizi efficienti e tariffe contenute senza che il tutto ricada, come spesso succede, sull’abbassamento del costo del lavoro?
Queste sono le domande che si fanno i lavoratori, queste sono le domande che la Rsu Fp-Cgil di SEI Toscana rivolge a tutti i soggetti in campo impegnati in una “guerra” senza esclusione di colpi che ci preoccupa molto.
Saremo attentamente vigili e presenti in questo difficile percorso, a difesa e tutela di chi viene costantemente “dimenticato” sia dalla parte politica che da quella societaria: i lavoratori”.
Rsu Fp-Cgil Sei Toscana