“Il Comune di Livorno vuol chiudere la rsa Pascoli senza trovare una struttura alternative in grado di garantire ai cittadini più deboli gli stessi servizi. Sono inoltre in pericolo una sessantina di posti di lavoro. Nei confronti del settore sociale è in atto un grave attacco: il prossimo 25 ottobre allestiremo una manifestazione di protesta davanti al Comune”. E’ quanto ha dichiarato Emiliano Sartorio della Fp-Cgil nel corso della conferenza stampa tenutasi oggi a Livorno presso la sede Cgil di via G. Ciardi. La manifestazione – che coinvolgerà i lavoratori di rsa, case famiglia e dell’assistenza familiare – è in programma alle 9: “Lottiamo per la qualità dei servizi e per la tutela dei posti di lavoro e dei salari di tutti i lavoratori del comparto sociosanitario del Comune”.
La conferenza stampa era stata indetta congiuntamente da Fp-Cgil, Fisascat-Cisl, Cisl-Fp e Uil Fpl per denunciare le criticità relative al nuovo bando di gara per la gestione delle rsa Pascoli e Villa Serena: “Abbiamo chiesto al Comune di sospendere il bando per trovare soluzioni alternative – aggiunge Sartorio – ma la risposta è stata negativa”. A quanto si capisce l’assegnazione dovrebbe arrivare nella prossima primavera. “Il Comune – è il coro dei sindacati – sta smantellando e privatizzando il settore sociale con evidenti conseguenze negative per i cittadini. Tra un anno e mezzo, a causa di problemi strutturali che il Comune non è riuscito a risolvere, il Pascoli sarà chiuso. I circa 60 lavoratori attivi presso la rsa, che per anni hanno garantito servizi di qualità, rischiano dunque di trovarsi senza lavoro”. Roberto Francesconi (Uil-Fpl) osserva: “Il presentimento è che tra due anni si vada verso la chiusura anche della rsa Villa Serena. Il Comune dimostra di avere davvero poca attenzione nei confronti dei servizi sociosanitari: per avere gli stessi servizi i cittadini dovranno recarsi nei Comuni limitrofi”. Francesco Redini (Cisl-Fp) aggiunge: “In primavera scoppierà una bomba sociale. Gli ospiti all’interno del Pascoli sono sempre di meno: la rsa diventerà dunque una sorta di scatola vuota. Livorno, già area di crisi complessa, dovrà trovarsi a gestire altri 60 lavoratori in esubero. E i posti letto per persone non autosufficienti saranno sempre di meno. Sulla questione chiediamo un intervento di Regione e Prefettura”. Carlo Bendinelli Biondi (Cisl-Fisascat) evidenzia: “Dev’esser garantito il mantenimento dei livelli occupazionali e dei livelli salariali dei lavoratori”. Il rischio è che per ottenere gli stessi servizi si sia costretti a “migrare” in Comuni vicini: “Non vorremmo che le quote sociosanitarie assegnate al Pascoli venissero dirottate in altri Comuni”. Raffaella Parlanti (Fisascat-Cisl) conclude: “Il settore sociale del Comune sta andando verso un progressivo peggioramento”.