Come avevamo facilmente previsto in questo periodo estivo sono emerse tutte le “emergenze” che sapevamo già, dalla Protezione Civile, all’Anagrafe, al settore sociale. Ma stavolta l’Amministrazione appare aver reagito in modo differente dagli ultimi anni, rendendosi disponibile ad aprire le procedure per alcune nuove assunzioni che appoggiamo, essendo nei fatti un primo passo per la risposta alle nostre richieste storiche dello sciopero del 5 dicembre scorso.
Ecco in sintesi le novità sulle assunzioni che l’Amministrazione ha proposto:
1. i risparmi dovuti ai pensionamenti del 2018 saranno totalmente reinvestiti sul personale;
2. la capacità assuntiva attuale dell’ente sarà sfruttata a partire dalle risorse disponibili nel 2018, con altre 15 assunzioni dalle graduatorie vigenti nell’ente, entro l’anno in corso;
3. revisione immediata del “Fabbisogno triennale del personale”, dove figura un concorso per la Categoria C amministrativa.
Saranno inoltre spostati in tempi brevi all’anagrafe i colleghi che hanno chiesto il cambio di profilo dalla Polizia Municipale, a loro volta sostituiti dai nuovi assunti dalla graduatoria della PM.
Purtroppo però sono previsti ulteriori apicali ex art. 110 comma 2 oltre ai 5 dirigenti già assunti, invece di puntare sulle professionalità interne. In particolare siamo fortemente contrari all’assunzione presso l’ufficio stampa comunale di un ulteriore giornalista esterno che non sarebbe altro che un secondo portavoce, visto che in Comune non mancano di certo giornalisti iscritti all’albo. Questo anche per garantire la separazione tra la comunicazione istituzionale e quella politica.
Inoltre da mesi il settore sociale viene indebolito in ogni modo, con i servizi di fatto in completa paralisi:
1. tre differenti dirigenti in un anno e mezzo
2. la “decapitazione” di una posizione organizzativa, memoria storica del settore
3. l’inserimento in struttura di anziani e bambini,
4. l’assistenza domiciliare ormai inesistente
Le assistenti sociali ormai non possono far altro che ascoltare i bisogni sociali dei cittadini senza avere più strumenti per intervenire.
Dobbiamo pensare che c’è la volontà di dismettere presidi pubblici come le RSA e il servizio sociale stesso? Ma se si vuole mantenere l’attuale assetto, ci chiediamo come sia possibile nelle attuali condizioni.
Ribadiamo che per quanto riguarda il profilo delle assistenti sociali serve un concorso e una graduatoria che possa rispondere alle urgenze del settore.
Anche nel settore educativo (16 scuole tra infanzia e nidi) dobbiamo registrare un tentativo di impoverimento:
1. l’eliminazione di una Posizione organizzativa
2. esaurimento per pensionamento delle figure di coordinatrice
3. scarsa chiarezza sulle mansioni amministrative delle referenti di plesso
4. copertura minima del turn over (20 assunzioni a fronte di 19 pensionamenti) che non risolve le carenze di personale accumulate negli ultimi anni con pensionamenti che hanno riguardato anche le educatrici di Nido dove è ancora vigente una graduatoria dalla quale non si attinge da ben 4 anni.
Nei servizi educativi occorre rivalutare il servizio pubblico e la sua eccellenza guadagnata negli anni, non solo assumendo in modo appropriato ma anche facendo fare al personale interno percorsi di carriera verticale per esempio per ricoprire il ruolo di coordinatrice.
E proprio sulle Progressioni Economiche Verticali (PEV) per tutti i settori comunali, oltre a quelle economiche orizzontali, chiediamo un tavolo immediato delle poiché grazie alla riforma Madia sono di nuovo possibili per il solo triennio 2018 – 2020.
Le segreterie aziendali Cgil, Cisl Uil del Comune di Livorno
Letizia Carmignani, Nella Benfatto e Rosa Distaso