La rsu e le organizzazioni sindacali di Rimateria hanno deciso di proclamare lo stato d’agitazione di tutti i dipendenti a seguito dell’incontro con l’azienda del 13 febbraio. La situazione sta precipitando: purtroppo si sta avverando quello che temevamo. Ambiente e occupazione sono a rischio.
Il presidente del cda di Rimateria, dottor Francesco Pellati, ha infatti informato i sindacati che l’azienda è costretta ad aprire un confronto sui licenziamenti collettivi al fine di ridurre significativamente il costo del lavoro.
Rimateria potrebbe garantire lavoro, bonifiche e un futuro sostenibile per l’intero territorio. A oggi invece l’attività lavorativa all’interno della discarica non è ancora ripresa e il conferimento dei rifiuti rimane interdetto. L’impianto, grazie anche alla competenza e alla professionalità dei dipendenti, resta per il momento in sicurezza: la sua chiusura e il conseguente abbandono potrebbero però generare preoccupanti criticità dal punto di vista ambientale. Si tratterebbe di un duro colpo, soprattutto per un territorio già in grave sofferenza.
La chiusura di Rimateria non avrebbe insomma contraccolpi solo sull’occupazione: a farne le spese sarebbero tutti i cittadini della Val di Cornia.
Oggi, 19 febbraio 2020, abbiamo incontrato le sindache di Campiglia Marittima e di Castagneto Carducci, insieme agli assessori Nigro del Comune di Piombino e Bonicoli di San Vincenzo, per chiedere il massimo sostegno ai lavoratori di RiMateria: diamo loro atto della pronta disponibilità a condividere un incontro con l’azienda Sei Toscana per affrontare in quel tavolo la necessità di implementare i servizi sul territorio proprio al fine di tutelare l’ambiente e aumentare al massimo la raccolta differenziata con i servizi di porta a porta spinto, anche attraverso l’opera dei lavoratori RiMateria.
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