Sulle Bonifiche, serve una scossa. Per mesi abbiamo dibattuto sulla Discarica di RiMateria, quando la necessità del territorio, e dei cittadini, è risolvere le emergenze derivanti dagli accumuli di rifiuto prodotti dalla ex Lucchini, non controllati e non bonificati. Le discariche sono 4 + 1:
1) Discarica RiMateria (ex ASIU) ad oggi controllata da un’Azienda in attività;
2) Discarica ex Lucchini Esaurita;
3) Discarica ex Lucchini Non Esaurita;
4) Li53 Discarica non controllata e non bonificata,
a cui aggiungere la quinta, la c.d. “36 ettari” non controllata e non bonificata, all’interno dell’impianto siderurgico ex Lucchini, più volte sequestrata dall’autorità giudiziaria per la sua potenziale pericolosità.
Sulla questione bonifiche serve chiarezza e un sensibile cambio di passo: basta parole, il territorio ha bisogno di fatti concreti. La bonifica delle aree inserite nel Sin di Piombino è di vitale importanza, isituito nel 1998 e perimetrato nel 2000 e 2006 (http://www.arpat.toscana.it/…/il-sito-di-bonifica-di-intere…) . Le Istituzioni, a più riprese, hanno assicurato un impegno da 50 milioni di euro. Tutto è fermo o quasi, in tanti anni la situazione non pare essersi sbloccata sensibilmente. Per noi diventa chiaro come la priorità sia garantire la prosecuzione dell’attività dell’Azienda RiMateria e del suo iter Autorizzativo, perchè è l’unico soggetto che mantiene in sicurezza le aree ad essa affidate, e che ha la capacità di poter finalmente mettere sotto controllo e di bonificare le Discariche Non Controllate.
Chiediamo al Consiglio Comunale di approvare il prestito all’azienda per garantire la fideiussione alla Regione Toscana per la prosecuzione del Progetto di RiMateria, necessario alla messa in Sicurezza del Territorio.
Nessun Ampliamento, le 4 Discariche oggetto del Progetto RiMateria si estendono per circa 70 ettari, e i lavori di Riciclo, Conferimento e Bonifica non aumenteranno il consumo di territorio, ma anzi ne prevederanno la Bonifica. Come FPCGIL Livorno ci auguriamo che anche la c.d. “36 ettari” sia affidata a RiMateria per la conseguente bonifica e riciclo della materia, in modo che gli attuali 106 ettari si riducano ai 70 delle 4 discariche.
Città Futura e Poggio ai Venti nel dimenticatoio? La questione ambientale non si esaurisce con il Sin. Ci sono infatti due progetti in essere già da diversi anni che però non si sbloccano: la bonifica di Città Futura (progetto da 13,5 milioni di euro) e quello relativo alla messa in sicurezza delle discariche di Poggio ai Venti (5 milioni di euro). Ad oggi non conosciamo a che punto sono questi progetti, nonostante si stia parlando di questioni fondamentali non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello industriale per l’attrazione di nuovi imprenditori.
Smantellamento impianti e principio di prossimità Un’altra questione importante è lo smantellamento degli impianti obsoleti, o a fine vita, legati al ciclo produttivo dell’ex Acciaieria: le aziende dell’indotto dotate di adeguata tecnologia e di macchinari potrebbero dare un contributo assai importante in questa delicata partita. In vista dei rifiuti industriali che genererà la nascente Azienda, sarebbe inoltre importante fissare il rispetto del principio di prossimità per il loro recupero, riciclo e smaltimento.
La Fp-Cgil Livorno si adopererà per rendere questo territorio sempre più attrattivo per le imprese, per la produzione dell’acciaio come di altri settori industriali. Riteniamo dunque opportuno quanto prima un incontro con il Sindaco di Piombino Massimo Giuliani , il presidente dell’Autorità di sistema portuale Stefano Corsini e il presidente della Regione Enrico Rossi , commissario straordinario per le bonifiche, col coinvolgimento del neo Ministro allo Sviluppo Economico Luigi Di Maio e dell’Onorevole Giancarlo Giorgetti , sottosegretario alla PCM con delega al CIPE, dai quali ci aspettiamo una posizione chiara rivolta al rilancio della Città di Piombino e di tutto il Val di Cornia.