Nei giorni scorsi le lavoratrici e i lavoratori della scuola e del settore educativo si sono riuniti in Villa Fabbricotti per un’assemblea pubblica aperta alla cittadinanza. Un’iniziativa organizzata per ricordare che i valori che sorreggono la scuola pubblica sono quelli della Costituzione italiana nata dalla Costituente antifascista e repubblicana. Durante l’incontro abbiamo ricordato tutti insieme quei valori che ci uniscono: essi sono tanti, assai più numerosi delle cose che ci dividono. In nome di quei valori ci siamo chiesti perché non potremmo essere proprio noi – specializzati come siamo nel mediare le relazioni complesse – a sollecitare una unità di intenti che ci guidi oggi e in futuro.
E’ necessario promuovere un processo di evoluzione del pensiero che, a partire dal mondo della scuola, scuota le coscienze e delimiti un campo chiaro, facendo emergere la diversità, spesso qualunquisticamente negata, tra associazioni, organizzazioni sindacali, partiti, movimenti e correnti di pensiero.
Abbiamo ritenuto necessario prendere atto di quanto il sistematico istillare i germi dell’insicurezza e della paura sia strumentale a disgregare le strutture portanti della società, isolando persone, famiglie, gruppi sociali, e a far passare così concetti e risposte semplicistiche, abbreviate, svalutanti della complessità. Secondo noi non è più il momento di dividere, ma quello di unire. Per questo abbiamo voluto cogliere la sfida della complessità e tradurla in parole.
Proprio le parole del nostro “Dizionario della scuola e della società democratica” finiscono col disvelare quella diversità strumentalmente negata, lettera dopo lettera. Quelli che abbiamo nominato sono valori, buone pratiche, intenti positivi, validi per la scuola (ma in generale per tutta la società) in cui ritrovarsi democraticamente e in nome dei quali impegnarsi, tutte e tutti, a partire dalle scelte democratiche che siamo tutte\i chiamati a fare.
Questo è stato il frutto del nostro lavoro:
A, come Accoglienza, Amore, Apertura, Ascolto, Autonomia
B come Bambine e Bambini, Benessere, Bisogni
C, come Collaborazione, Comunità, Condivisione, Cooperazione, Coraggio, Costituzione, Cura
D, come Democrazia, Diritti, Disabilità, Diversità, Doveri
E, come Educazione, Empatia, Empowerment
F, come Fantasia, Felicità, Fiducia, Finanziamenti, Formazione, Fratellanza
G, come Garanzie, Genere, Gentilezza, Giovani, Giustizia
H, come Humus positivo
I, come Idee, Ideali, Impegno, Inclusione, Infanzia, Insieme, Intelligenze, Intuito, Investimenti
L, come Lavoro, Lealtà, Legalità, Legittimità, Libertà, Lucidità
M, come Menti, Moralità, Moderazione, Motivazione, Movimento
N, come Nascita, Nemesi, Novità
O, come Occasioni, Oggettività, Onestà, Operatività, Opposizione, Orgoglio, Osservazione
P, come Parità, Partecipazione, Passione, Pazienza, Pedagogia, Pensiero, Persone, Ponti, Porte Aperte, Porti Aperti, Prassi, Professionalità
Q, come Qualità, Questione
R, come Ragione, Ragionevolezza, Rallentare, Reazione, Reciprocità, Regole, Relazione, Repubblica, Resilienza, Resistenza, Responsabilità, Riflessività, Rilancio, Risorsa, Rispetto, Rivoluzione
S, come Saperi, Scelta, Scuola, Sensibilità, Sistema, Socialità, Società, Sogno, Solidarietà, Sollecitudine, Sostegno, Sostenibilità, Speranza, Studio, Strategie, Strutture
T, come Tempo, Tenacia, Tenerezza, Totalità, Tranquillità, Trasparenza, Tributo
U, come Uguaglianza, Umanità, Umiltà, Unicità, Unione,
V, come Valori, Verità, Vicinanza, Vivacità, Vissuto, Vittoria, Vocazione, Volontà, Volontariato
Z, come Zattera, Zelo
Per esempio: B come Benessere in tutti i contesti di lavoro, di studio di socializzazione; C come Comunità, educante, partecipe, responsabile; D come Diritti da garantire a tutte e a tutti, senza distinzione di genere, etnia, credo religioso o politico; e così via.
Questo però è solo l’inizio: sono queste e tante altre le parole che potremo scrivere insieme.
Segreteria generale Fp-Cgil provincia di Livorno