Finalmente il concordato Aamps sta per concludersi ed è il momento di fare un bilancio di una scelta politica fatta dalla precedente amministrazione comunale, e che la Fp-Cgil di Livorno ha contrastato con assoluta determinazione. Sono passati anni da quei giorni difficili e di lotta sindacale, ed è il momento di fare i conti con la realtà e con quanto concretamente accaduto, andando oltre la retorica e il bisogno di qualcuno di risollevare la propria immagine e alleviare il duro giudizio che la città di Livorno ne ha dato.
I fatti dimostrato che la scelta del concordato fu un errore, basta ricordare che alle tre classi dei creditori sono state riconosciute percentuali altissime del proprio credito, di fatto si è trattato di una ristrutturazione del debito, che è esattamente quanto richiedevano la Fp-Cgil Livorno e i lavoratori. Non rivendicavamo la ricapitalizzazione dell’azienda, anzi, noi chiedevamo che avvenisse per via extra giudiziaria, e se fosse stata ascoltata la nostra richiesta, per i creditori ci sarebbe stata almeno pari soddisfazione e in più si sarebbero risparmiati gli altissimi costi del concordato, superiori al milione di euro.
Il costo del concordato però non è stato solo economico, è stato anche occupazionale, sociale e salariale. La scelta del concordato ha comportato la perdita di decine di posti di lavoro, 8 lavoratori precari di Aamps furono lasciati a casa, due aziende con circa 40 dipendenti dell’indotto fallirono, per i lavoratori a tempo indeterminato arrivarono lettere di licenziamento e demansionamenti. Non solo, a tutti i lavoratori venne tagliato il salario; sicuramente possiamo dire che chi ha pagato maggiormente il concordato sono stati propri i lavoratori di Livorno.
Ma la storia di questa scelta sbagliata non finisce qui. Durante gli anni del concordato sono stati privatizzati pezzi di servizio pubblico, come l’Ufficio Tia\Tari e il Porta a porta del Buontalenti, e si operò una pesantissima precarizzazione del lavoro, al punto che grande parte degli operatori impegnati nel PaP erano costretti alla precarietà. Anche queste scelte erano tutte sbagliate, come dimostrano i fatti.
Grazie al lavoro sindacale e agli accordi stretti con la nuova governance aziendale scelta dall’attuale amministrazione comunale, abbiamo ridato salario ai lavoratori, abbiamo fatto nuovi concorsi, e stabilizzato 76 posti di lavoro a tempo indeterminato, da sommare ai primi 33 di quei giorni di lotta sindacale, per un totale di 109 posti di lavoro stabili e in questo nuovo quadro aziendale Aamps è riuscita ad anticipare l’uscita dal concordato.
Questa è l’ennesima dimostrazione che avevamo ragione noi: la scelta del concordato è la storia di un fallimento, fallimento di chi quella scelta la fece.
Giovanni Golino
segretario generale Fp-Cgil provincia di Livorno